di Monica Rizzi – Sono giorni caldi per il dibattito previdenziale. Occorre superare la Fornero, dicono. In realtà non stanno facendo sconti a nessuno. Non hanno cambiato le regole con quota 100, stanno facendo altrettanto con i calcoli da algoritmo di quota 101 ed eredi. La vera e sola opzione è la previdenza regionalizzata. E non solo. La domanda che mi pongo in questi giorni è perché sia sindacati che gli illuminati al governo non abbiano assolutamente sfiorato l’anomalia tutta made in Italy della doppia tassazione sulle pensioni.
Solo il movimento Grande Nord ha aperto il dibattito su questo fronte, già dallo scorso anno, raccogliendo in più decine di migliaia di firme di recente per chiedere che le pensioni, già frutto di contribuzione tassata in origine, non siano tassate una seconda volta quando viene erogato l’assegno previdenziale.
I sindacati non lo sanno forse? E i ministri competenti forse non lo sanno? Lo sanno eccome ma quello che sanno anche è che il 48% delle pensioni viene percepito da pensionati residenti al Nord, il 19,2% al Centro, mentre il 30,6% al Sud e nelle isole. Il restante 2,2% (392.076 prestazioni) viene erogato ai residenti all’estero. Dunque, chi viene tassato principalmente? La metà delle imposte arriva da casa nostra. come i 102 miliardi di residuo fiscale che vanno ad alimentare tutto il sistema assistenziale e associati.
I partiti che dicono di difendere la sovranità popolare, dove sono? A contare solo i migranti che sbarcano?
Monica Rizzi, Responsabile organizzativo federale Grande Nord