Rizzi: quando il Capitano scriveva ai giornali per dire che lavorava per l’autonomia

di Monica Rizzi – Ve le ricordate le quattro letterine ad altrettanti quotidiani locali lombardi  che Capitan Salvini inviò alle testate giusto un anno e mezzo fa? Ci teneva a premurarsi di dire a Provincia di Como, Giornale di Brescia, Provincia di Cremona ed Eco di Bergamo, che avrebbe dato “immediata concretezza agli impegni assunti in campagna elettorale”. E cioè? Magari l’autonomia, per iniziare. In  testa a tutto ovviamente e qualunquemente, come si dice pure, in fondo a tutto. Eh sì. Eppure scriveva anche di “non aver sottovalutato i dibattiti locali degli ultimi mesi” e di aver “preso nota”. Scusa tanto, Matteo, io ho il chiodo fisso del residuo fiscale, come quei milioni di lombardi e veneti che hanno avuto la sfrontatezza di votare un referendum. Siamo sotto le feste, ormai, e ci stentiamo un po’ babbi di minchia, trattati da sudditi proprio dai nostri fratelli lombardi, che hanno deciso di stare però con Napoleone, con Bava Beccaris, con Cialdini, e pure col patriota Bellerio. Ecco, stava scritto nel destino. Grandi opere zero, scuola autonoma come scritto già in Costituzione zero, treni per i pendolari zero, benzina zero, legge elettorale tanta, Alitalia tanta, macroregione zero, 75% delle tasse a casa nostra zero, previdenza regionale zero, evasione fiscale – degli altri – tanta, questione settentrionale zerissimo. Quest’anno cosa scriverà il leader nazionalista? Doveva rimandare a casa 500mila clandestini. Però poi il sogno si è fermato al Papeete. Figuratevi che dovevamo anche uscire dall’euro.

 

Monica Rizzi, SEGRETARIO ORGANIZZATIVO FEDERALE GRANDE NORD

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