di Monica Rizzi – Tanto di cappello al sindaco di Firenze, Dario Nardella. Ha avuto il coraggio di dire che per i Comuni il Pnrr è un ostacolo e un miraggio al tempo stesso. Afferma infatti che “Negli appalti di servizi due volte su tre si verifica una offerta anomala: un’offerta economica e tecnica troppo buona. Scatta la procedura tra Rup e commissione giudicatrice che dura da uno a tre mesi, troppo lunga per entrare in un tweet. Come faremo il Pnrr con queste regole?”. Lo ha scritto, su Twitter, il sindaco di Firenze mettendo ancora una volta in evidenza aspetti controversi delle procedure burocratiche negli appalti.
Nulla di nuovo. Settimane fa, sempre per il Pnrr e i criteri di distribuzione dei fondi, era stato il sindaco di Milano, Beppe Sala, a sollevare le sperequazioni tra chi governa e incassa le tasse dei cittadini che non si tirano indietro e i Comuni dove accade l’esatto contrario.
Sul Pnrr e i suoi lati, per modo di dire, oscuri, non si esprime invece, chissà perché, la Salvini Premier. D’altra parte per un partito che ha come baricentro Roma e non va oltre, è coerente solo il silenzio.
Monica Rizzi, responsabile organizzativo federale Grande Nord