Rizzi, Garante Marziale ha ragione: per maestre che picchiano ci vuole carcere, non domiciliari

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"L'impunità non garantisce nessuno. Soprattutto se si tratta di minori e quindi di soggetti deboli cui dovrebbe essere offerta la maggior tutela e a chi ne abusa il massimo della pena. 
Monica Rizzi, già assessore regionale lombardo alle politiche giovanili, concorda con la presa di posizione del Garante per l'infanzia della Puglia dopo i recenti fatti di cronaca in una scuola. 

"Percosse indicibili e documentate non bastano a portare in carcere i responsabili. E' troppo leggera la mano dello Stato, che concede il lusso degli arresti domiciliari a gente che si macchia di reati gravissimi
come inermi bambini piuttosto che chiuderli in carcere e dimenticare la chiave". Lo afferma, in una nota, Antonio Marziale, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione
in riferimento all'arresto di due maestre nel Cosentino. "Tra qualche giorno anche in Italia - prosegue Marziale - le istituzioni celebreranno la Giornata della Convenzione
Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e faranno a gara per dire che l'Italia ha molte leggi a tutela dei minori, che e' uno dei Paesi piu' avanzati del mondo occidentale.
Chissa' se qualcuno avra' il coraggio di dire che l'Italia dovrebbe solo vergognarsi". 
"Cosa si può aggiungere di più? Basta solo vedere quanto la stessa scuola - conclude Monica Rizzi - sia impreparata nel gestire il bullismo, con tutte le sue derivazioni più ovvie sulla rete. Tema che di recente abbiamo proprio affrontato col garante Marziale a Milano, in un convegno promosso dalla confederazione di Grande Nord".
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