di MONICA RIZZI – Non si possono non fare nostre le parole degli amministratori locali. “Il Decreto ‘Salva Roma’ e’ una
porcata – ha affermato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, presidente di Ali-Autonomie Locali Italiane. Siamo di fronte a un atto grave che lede il concetto di federalismo e di autonomia, e a una mancanza di rispetto sia nei confronti dei cittadini italiani che oggi si ritrovano a pagare 12 miliardi di debiti, sia di tutti quei sindaci che ogni giorno cercano di trovare finanziamenti senza indebitare il comune che amministrano”.
Caro sindaco, non lo dica a noi veneti e lombardi che abbiamo sui 100 miliardi di residuo fiscale che non vengono restituiti e un referendum sull’autonomia che è stato sacrificato per il potere. Si tratta di far aprire gli occhi ai cittadini. Le casse previdenziali non possono reggere a lungo per l’evasione contributiva, le casse della sanità sono chiuse perché dobbiamo essere virtuosi ma col sedere degli altri, cioè dei cittadini, tanto da dover richiamare in servizio i medici e i primari in pensione… perché “non possiamo spendere”. ma Roma sì. Ora il governo del cambiamento prevede che lo Stato si accolli gran parte del debito del Comune di Roma.
Ma gli enti locali aggiungono altro: “I Comuni virtuosi sono forse i piu’ fessi? Gia’ contribuiscono al Fondo di Solidarieta’ e adesso si devono anche sobbarcare il debito di Roma Capitale, che riceve gia’ 300 milioni all’anno per risanare il suo debito. I sindaci che hanno ereditato comuni in dissesto perche’ mai non dovrebbero chiedere allo Stato di accollarsi i debiti? Ha ragione il sindaco di Pollica – conclude – e’ uno scandalo! Le istituzioni vanno rispettate”. Anche il centro sud si ribella. Roma è nemica di tutti. Quando mai è stata amica…