di Monica Rizzi – A Biassono sabato scorso c’era anche Grande Nord ad ascoltare le tante voci padane intervenute all’assemblea autoconvocata che ha fatto ritrovare i tanti volti dell’autonomismo, dell’indipendentismo e non solo.
Gianni Fava ha parlato della necessità di arrivare ad un nuovo contenitore, per superare lo stallo che attanaglia, soprattutto dopo la fine della Lega bossiana e l’avvento del salvinismo populista e centralista.
Convogliare le energie dai territori è un dato di fatto. Solo dai territori può arrivare la rappresentanza per disgregare lo stato centralista. Davide Boni è intervenuto per esprimere un’opinione su questo. Grande Nord era il gruppo più numeroso arrivato ad ascoltare, per capire.
Ora, alcune riflessioni sono d’obbligo. Il Nord è disarticolato dalla crisi. Il Nord tira dritto nonostante 110-120 miliardi di residuo fiscale. occorre inoculare gli anticorpi ì, come stavfacendo Grande Nord da anni, perché il Nord non sia assuefatto alla necessità di essere Stato e non popolo. L’identità sbiadita e sentita come un accessorio non è il fine ultimo del salvinismo. L’opportunismo politico non ha portato alcun “messia” liberatore, piuttosto siamo circondati da grandi lucertoloni, Camaleonti del cambiamento, politici di facebook, che si fanno replicanti di quello che la gente vuole sentirsi dire.