di Monica Rizzi – Qualcuno, se non ricordo male, aveva anche detto che la mafia al Nord non esiste. Prontamente sconfessato dalle cronache giudiziare, questo genio della politica che veleggiava al Nord, vede oggi i suoi compagni di partito al governo. La pandemia è stata il colpo basso, poi è arrivata pure la guerra e il rincaro delle bollette, le tasse non scendono e l’autonomia non arriva. Del nostro residuo fiscale non si sa nulla. E mentre si fa fatica ad arrivare alla seconda settimana del mese, ma tanto tranquilli che arriva il pnrr per oltre la metà delle risorse al Sud e mentre il reddito di cittadinanza finisce anche ai mafiosi, ecco che parla un magistrato controcorrente. Spesso contestato, altre volte lodato. Ma in ogni caso un uomo controcorrente.
Lascio parlare lui. Così capiamo dove stiamo andando e dove andremo con queste forze di lotta e di governo. L’alternativa? C’è ed è quella che celebreremo al secondo congresso di Grande Nord, il 3 aprile a Milano. Ora però parla Gratteri.
“Purtroppo devo dire che questo governo non ci sta aiutando nel contrasto alle mafie, con scelte apparentemente che c’entrano poco con la mafia. Ci sta aiutando pochissimo. Si stanno facendo provvedimenti pensati e diretti dalla ministra Cartabia che sono devastanti per i prossimi decenni”. Lo ha dichiarato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, in collegamento all’incontro “La Calabria e il porto di Gioia Tauro nello scenario competitivo del Mediterraneo”, organizzato nell’ambito del Regional Day della Calabria a Expo 2020 Dubai. “Temo che con questo governo sul piano della sicurezza e sul piano del contrasto alle mafie non si andra’ da nessuna parte, se non si arrivera’ alle prossime elezioni sperando in un governo che abbia una visione sulla sicurezza ma soprattutto sulla trasformazione delle mafie, che non sparano e che non uccidono ma che comprano tutto cio’ che e’ in vendita e che comprano soprattutto le persone”, ha detto Gratteri