Rigopiano, i contorni ideali di una terro-Italia in sfacelo

rigopianodi GIANLUIGI LOMBARDI CERRI –  Quello che è successo in Italia centro-meridionale è assai significativo. E’ successo anzitutto un terribile terremoto. Su questo fatto nessuno, a evento accaduto, ci può far niente salvo , a normalità ristabilita:

-fare una prevenzione sulle nuove costruzioni abitative (mai fatta)

-intervenire con una adeguata organizzazione della Protezione Civile.

Intervento che deve avere esclusivamente basi tecniche e non politiche. Questa ristrutturazione è stata appena accennata con Bortolaso , ma subito cancellata per far posto ai soliti politici corrotti e incapaci.

E’ capitata quasi contemporaneamente una abbondante nevicata! Su questo, trattandosi di Regioni montane, si sarebbe potuto e dovuto fare moltissimo. E invece, al Sud, salvo creare mangiatoie inutili come le Comunità Montane, non si è fatto niente. Cominciamo con la costruzione del resort a cinque stelle. Chi ha mai detto che è cosa saggia costruire abitazioni anche invernali alla fine di canali di deiezione dove d’inverno possono (e devono) cadere valanghe grandi e piccole)?

Certamente la valanga di Rigopiano è di una eccezionale dimensione, ma non eccezionale come valanga ( in quel canalone). Da ciò che si è riusciti a capire è stato steso un velo di silenzio sulle licenze di costruzione rilasciate, talchè sorge un forse non infondato sospetto che dietro ci sia la mano della solita assai poco “onorata società”. L’albergo situato in un ameno paesaggio perchè non è mai stato sgombrato all’inizio di ogni inverno, come accade sulle Alpi e sulle Dolomiti per tutte le costruzioni che diventano pericolose d’inverno?

E ora continuiamo con le strade. Al tempo di mio nonno e anche prima , quando i paesi, paesini, paesucoli disponevano tutti di almeno un vomere di legno per “spartire “ la neve, quando cominciava a nevicare il vomere , trainato dai cavalli e in qualche caso perfino dalle mucche girava per tutta la notte sulle strade e sulle straducole che portavano alle abitazioni permanenti in modo che non si accumulasse troppa neve.Sapevano benissimo, i vecchi, che se avessero lasciato accumulare anche soli 50 cm di neve, con quei mezzi non sarebbero più riusciti a sgomberare la strada.

Mi ricordo ancora , nel silenzio caratteristico della nevicata, il rumore del vomere, che per tutta notte, mi cantava quasi una ninna nanna. Nessuno ricorda di una frazione abitata , bloccata dalla neve!

Cosa è stato fatto nel civile Sud? Niente! Lasciamo stare l’episodio della turbina senza carburante, perchè supera il livello del ridicolo. Lasciamo stare che ogni comune montano fa regolamente, in estate, faccia accordi  con tutte le imprese in possesso di trattori, per spalare la neve d’inverno. Talchè al primo fiocco tutti sanno quello che devono fare. Notte compresa. Lasciamo stare che nei frangenti di neve caduta in misura abnorme debbano venire immediatamente mobilitati civili e militari con i mezzi di cui dispongono (palatrici e quant’altro). Lasciamo stare che sono stati fatti circolare mezzi che per risolvere il problema dell’emergenza non servivano a niente (auto dei giornalisti e dei curiosi).

Durante i calamitosi giorni della supernevicata molti giornalisti discettavano sulla mancanza delle famigerata turbina. Cari scienziati se pensate di aver bisogno sempre e solo delle costose turbine per palare la neve a media quota cercate di vincere al totocalcio per potervele comperare. Che poi le Provincie improvvisamente abolite perchè un Ministro, di capacità organizzativa zero, lo ha deciso tra un bicchiere ed un altro si siano rivelate assolutamente incapaci di reagire all’emergenza, questo deve evidenziare le responsabiltà personali.

Che il Ministro della Difesa non abbia mobilitato immediatamente  i mezzi militari per dare man forte ai soccorritori. Che gli addetti ai call center preoccupati solo di avere non un lavoro, ma solo uno stipendio abbiano reagito a telefonate di emergenza con il solito sarcasmo sapiente che alligna in quasi tutti i callcenter. Che poi i politici si siano recati sui posti dei disastri solo per farsi riprendere dalla televisione e per fare i soliti discorsi a cavolo.

Sono i tutti drammatici contorni di una terro-Italia in sfacelo. Mancava solo una ciliegina sulla torta: la RAI annuncia di voler fare un programma in quattro puntate su Rigopiano, in chiave semiromanzata. Oltre ad essere incapaci, anche sciacalli!

 

 

 

gian luigi lombardi-cerri

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