I dati che cita Marino sulle altri capitali europee provengono probabilmente da uno studio di Atia - Iswa Italia del 2015, con dati riferiti al 2014. Abbiamo contattato Atia per avere lo studio completo ma siamo ancora in attesa di risposta. I contenuti, tuttavia, sono stati riassunti ad esempio sul portale di expo2015. Qui infatti si legge che allora Roma aveva una percentuale di riciclata al 38 per cento (dato confermato anche da Ama), Berlino del 42 per cento, Londra del 34 per cento, Vienna del 33 per cento, Madrid del 17 per cento e Parigi del 13 per cento. A parte un'imprecisione su Vienna - che secondi i dati 2014 era al 33 per cento e non al 35 per cento - Marino riporta quindi delle cifre corrette. Ad Atia - Iswa Italia abbiamo chiesto anche se ci fossero studi, condotti con la stessa metodologia, per gli anni successivi - in modo da poter fare un confronto tra quanto e' cresciuta la percentuale di differenziata a Roma e nelle altre citta' - ma siamo ancora in attesa di risposta. Abbiamo pero' potuto verificare che, in base ai dati del comune di Londra (compatibili con quelli dello studio Atia - Iswa Italia), la capitale britannica e' addirittura peggiorata tra il 2014 e il 2017, passando dal 34 per cento del 2014/2015 (era addirittura al 39 per cento nel 2013/2014) al 29 per cento del 2017/2018. Marino riporta quindi correttamente i dati su Roma: durante i suoi due anni di mandato (2013-2015) la percentuale di raccolta differenziata riportata da Ama e' cresciuta di 11 punti percentuali, mentre nei due anni successivi (2015-2017) di 3,1 punti (non di 3,4 punti). Anche sul confronto internazionale, i dati dello studio Atia - Iswa Italia, a parte una leggera imprecisione su Vienna, danno di nuovo ragione all'ex sindaco. (AGI)