di BRUNO DETASSIS – Ce lo siamo già dimenticato? Poco più di un anno fa, esplodeva un caso unico e significativo. Ci interroghiamo, anzi, interroghiamo le cooperative solidali e i parroci che pongono il velo islamico alla Madonna nel presepe, ai vescovi dell’accoglienza, ai prefetti delle requisizioni forzate dei beni privati per ospitare i richiedenti asilo, se il paese reale non sia piuttosto rappresentato dalle suore che fanno valere i diritti acquisiti.
La Provvidenza a volte infatti ci vede bene. Ma non porge l’altra guancia. Chissà che penserebbe Papa Francesco, davanti a un pugno di suore ben determinate a far rispettare la proprietà privata a Napoli. La vicenda, ben videoripresa dal Fattoquotidiano, si era svolta a Napoli, e vedeva protagonisti diversi soggetti della città. Per cominciare, gli agenti della questura, intervenuti nell’ex scuola media Belvedere per sgomberare 35 occupanti: si trattava, per la cronaca, di nove famiglie, ci sono cinque minori e sette extracomunitari.
La notizia è nella notizia, perché il locale da sgomberare non è del Comune né di un privato, ma appartiene all’Ordine delle suore del Buon Pastore ed è un immobile frutto di una donazione vincolata a uso sociale. “A me dispiace, ma io non mi metto in mezzo. Roma sa già quello che deve fare”, dice una suora al Fatto, e continua: “Se vogliono, queste famiglie si rivolgano ad un altro ordine religioso”.
Strepitoso. Accoglienza sì, ma non qui. Una lezione di stile e di fermezza, che ogni tanto farebbe bene anche da altre parti del mondo cattolico, quello dall’accoglienza facile e che invoca confini sempre aperti, tanto poi sono altri ad accogliere, non i locali destinati e vincolati ad altri usi sociali. Giusto?
Don Tonino Palmese affermava infatti che “Ci troviamo di fronte ad un paradosso, a me il fatto non piace, ma forse non mi piacerebbe neppure che qualcuno venisse a occuparmi la casa”. Ecco, valga non solo per le case della chiesa ma anche per quella di tutti i cittadini.
Avremmo voluto una reazione pronta e con la stessa veemenza quando mesi fa una prefettura annunciò di essere pronta a prendere tutti gli stabili privati se fosse stato necessario per dare ospitalità agli immigrati. Avete sentito un parroco dire una parola?