Regioni: Governo impugna legge Veneto ‘minoranza nazionale’

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Stop del Governo alla legge della Regione Veneto che definiva il popolo Veneto una “minoranza nazionale”, prevedendo che ad esso spettassero i diritti per le ‘minoranze’ stabiliti dalla convenzione quadro del Consiglio d’Europa. Il Consiglio dei ministri, su proposta del responsabile degli affari regionali, Raffaele Costa, ha impugnato il provvedimento – n.28 del 13/12/2016 – perche’ la legge “eccede dalle competenze regionali e viola vari principi costituzionali”. Tra questi, elenca il Consiglio dei ministri, quelli che riservano alla legislazione statale l’attuazione dei trattati e delle convenzioni internazionali e i rapporti internazionali dello Stato, stabiliti dagli artt. 80 e 117 secondo comma, lett. a), Costituzione. Altro principio che verrebbe violato, secondo il Governo, e’ quello che riconduce all’art. 6 della Costituzione, e “pone in capo al legislatore statale l’individuazione delle minoranze da tutelare, le modalita’ di determinazione dei loro elementi identificativi e gli istituti che caratterizzano tale tutela”. La legge sui veneti ‘minoranza nazionale’ aveva destato scalpore anche per l’aspetto relativo alla lingua, in quanto originariamente apriva la strada all’insegnamento del dialetto a scuola, con l’acquisizione di un patentino di ‘bilinguismo’. Poi questa materia e’ stata depennata nella stesura finale del provvedimento.

“E’ l’ennesima prova che Roma vuole tenerci sudditi, ignorando anche la storia e la tradizione di un grande popolo come e’ quello Veneto”. Lo afferma Riccardo Barbisan, vice capogruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto, commentando la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge, di cui lo stesso esponente del Carroccio era relatore, che riconosceva il Popolo Veneto come minoranza, parificandolo di fatto alle popolazioni trentine e sud-tirolesi. “Il nuovo governo a trazione Pd – rileva – non ha tradito la matrice originaria: il centralismo e’ il loro dogma e lo faranno valere anche nella campagna referendaria con la quale chiederemo ai veneti di esprimersi favorevolmente rispetto al tema dell’ autonomia. Con questa scelta non soffocheranno la voglia di liberta’ dei veneti, da sempre legati alla loro lingua e alle loro tradizioni. La legge peraltro non imponeva alcun tipo di scelta se non la possibilita’, per chi ne volesse far parte, di poter appartenere ad una minoranza nazionale come accade gia’ per altre popolazioni della penisola”. Barbisan annuncia che “davanti alla Corte Costituzionale la Regione del Veneto proporra’ le sue ragioni per ribadire che ha gli stessi diritti di Trento e Bolzano. La battaglia piu’ grande – conclude – sara’ comunque il voto libero del Popolo Veneto sul referendum per l’autonomia, unico percorso autentico e definitivo che ci portera’ all’autogoverno dei nostri territori”.

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