di OPENPOLIS – La riforma Boschi è l’ultima di una serie di leggi costituzionali fiorite negli anni, un’impennata che ha incrementato le possibilità di un ricorso ai referendum costituzionali. Dopo tre mesi dalla pubblicazione del provvedimento approvato, un quinto dei membri di una camera o cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali, possono richiedere che il testo venga sottoposto al voto dei cittadini. Inoltre la legge è oggetto di referendum popolare anche se non è stata approvata dalla maggioranza del parlamento. Finora solo in due occasioni i cittadini italiani sono stati chiamati a votare su una riforma costituzionale: nel 2001 e nel 2006. Nel primo caso la riforma fu approvata, nel secondo invece la maggioranza dei votanti decise per il no.
Contesto e esito dei due referendum costituzionali del passato
A differenza del recente referendum sulle trivelle, quello del prossimo 4 dicembre sarà un referendum confermativo e non abrogativo. Questo, oltre a cambiare le conseguenze della vittoria del sì o del no, vuol dire che non è richiesta la partecipazione al voto della maggioranza degli elettori.L’affluenza quindi non è un tema rilevante per la validità del quesito.
Nei due referendum costituzionali che si sono tenuti in passato, solo in un caso la maggioranza degli elettori ha partecipato al voto. Nel 2001 infatti andarono alle urne solo 16,8 milioni di cittadini, a fronte di un corpo elettorale che raggiungeva quasi i 50 milioni di elettori. Un’affluenza del 34,05%, che vide la larghissima vittoria del sì. Per la modifica al titolo V della costituzione si schierarono oltre 10,4 milioni di italiani (64,21%), contro i 5,8 milioni di voti contrari (35,79%).
Tutt’altra storia nel 2006, sia per esito che per affluenza. La riforma costituzionale voluta del centro-destra era molto più ampia di quella del 2001, e coinvolgeva diversi aspetti: dalla devoluzione dei poteri alle regioni, alla trasformazione del senato in senato federale, fino all’istituzione di un cosiddetto “premierato forte”. Il voto ebbe luogo poco dopo le elezioni politiche che videro un ribaltamento al potere, con la vittoria del centro sinistra e l’inizio del governo Prodi. 26 milioni di italiani parteciparono alla tornata referendaria, di cui quasi 16 milioni di cittadini (61,29%) contrari al quesito del referendum. Poco meno di 10 milioni gli elettori a favore, 38,71%.
Cambiare la costituzione, storia di tentativi e fallimenti – speciale referendum n.2