di MARCELLO RICCI – Un Paese con un debito enorme può anche aumentarlo per investitore in attività produttive capaci di invertire il corso negativo, ma è assurdo finanziare, aumentando il debito, sussidi agli italioti per godere del calore del generoso sole. Purtroppo, in un Paese male assemblato, il conto è sulle spalle dei padani, tenuti sotto scacco, dai granitici prefetti voluti da Napoleone Buonaparte e mai rimossi.
Padani, cornuti e mazziati. Ancora oggi pesano i deprecati errori o perversi interessi, dei Savoia, Cavour, Garibaldi che estrapolarono la Padania, per collocazione e vocazione alla Mitteleuropa, per artificiosamente saldarla a quella anomalia geologica di uno stivale più africano che europeo. Forse per questo i neri sono attratti dall’Italia come le mosche dal miele.
Ora, per soddisfare le esigenze, di un pragmatismo politico, tutto da verificare, si sperperano preziose economiche sull’altare di “ ò sole mio”.
Si suggerisce di finanziare l’incremento alla natalità dei cittadini italiani, considerando che le proiezioni demoscopiche prevedono una pericolosa e drastica riduzione della razza italiana.
Investire in natalità anziché in nullafacenza. Sostenere le madri nubili assicurando loro molteplici sostegni e prospettive di lavoro, dare alle famiglie con più di due figli facilitazioni progressive e crescenti dal terzo nato in poi. Quella che urge a questo Paese non è la politica dell’accoglienza, ma quella dell’incremento demografico,
Ida Magli, antropologa di indiscusso valore, ha interpretato la denatalità come fenomeno connesso con la necessità di mantenere un’ ottimale antropizzazione del territorio e l’invasione migratoria come effetto negativo che la vanifica.
Quante cittadine italiane ogni anno abortiscono?
Tante, troppe. Nei consultori se al colloquio formale di pochi secondi si sostituisse con l’illustrazione di una corposa serie di premianti sostegni e vantaggi, quante vite potrebbero essere sottratte a Erode?
Chi avrà il coraggio di raccogliere l’appello dandogli forma e corpo?
La chiesa di Bergoglio? Lo si spera, ma poco ci si crede.
Papa Benedetto XVI ? Certamente sì, ma per l’età e gli intrighi curiali ha una voce flebile.
Il cuore porta a sperare che l’alleanza giallo-verde porti nella direzione sperata, ma la mente teme che la fusione dei coloro produca come di regola un blu, ma in quale tonalità?
Al popolo il giudizio e la parola.