di ROBERTO BERNARDELLI – Per fortuna lo dice il quotidiano di Confindustria. La classifica del reddito di cittadinanza vede al primo posto il Sud. Che strano. Ci sono 34 province del Sud e delle isole in testa alla classifica dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza così come lo immagina la manovra gialloverde per il 2019. A Crotone quasi una famiglia su quattro ha un Isee sotto 9mila euro, così da rientrare nel perimetro della misura annunciata dal Governo, che promette la misura assistenziale per famiglie con Isee fino a 9360 euro annui. A Napoli, Palermo e Caltanissetta rientra una famiglia su cinque. Così riportava a sua volta il Corriere della Sera. Strano.
Al Nord il quadro cambia. A Bolzano il reddito va ad una famiglia su 40, a Belluno e Sondrio una su 30, a Varese una su 20. I dati elaborati dal Sole24Ore stilano una classifica da urlo. Vediamola.
Le prime dieci realtà sono: Crotone (27,9% delle famiglie residenti); Napoli (20,6%: qui c’è anche il record: sarebbero 230 mila le famiglie beneficiarie); Palermo (20,5%); Caltanissetta (19,8%); Medio Campisano (18,6%); Catanzaro (18,4%); Catania (18%); Caserta (17,9%); Barletta (17,5%); Reggio Calabria (16,9%).
E gli ultimi? Al Nord, of course. Monza e Brianza (5,5%); Treviso (5,1%); Varese(5,1%); Lecco (4,9%); Como (4,3%); Trento (3,9%); Verbano Cusio Ossola (3,5%); Belluno (3,3%); Sondrio (3,3%); Bolzano (2,3%).
Ma potrebbe esserci una sorpresa. I 9 miliardi stanziati, facendo due conti e cioè la media., potrebbero passare dai 780 euro ai 294 al mese per nucleo familiare. Che si tratti di un voto elettorale è evidente. Ma che sia un sistema per creare nuovi posti di lavoro è evidente che non lo sia. Grande Nord, che presiedo, continuerà nella raccolta firme, in piazza, nei centri del Nord, per raccogliere il dissenso dei cittadini contro questo sperpero di denaro pubblico. Sì, contro il voto di scambio elettorale.