Reddito cittadinanza ancora a mafiosi, truffa da 300mila euro. Rizzi: ringraziamo chi del Nord l’ha votato

di Monica Rizzi – Il reddito di cittadinanza non smette di stupire. L’ultimo evento in ordine di cronaca registra tre operazioni contro i ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza tra Agrigento, Catania e Pescara, mentre continua il dibattito sulla misura approvata dal primo governo Conte. La guardia di finanza agrigentina ha sequestrato 11 social card ad altrettante persone legate alla mafia, che sono state segnalate all’Inps. La maxi truffa scoperta ammonta ad almeno 300mila euro. Gli indagati sono al momento 69, riferisce Lapresse, però sono in corso ulteriori accertamenti che, “ove dovessero confermare le ipotesi investigative formulate, porterebbero ad un numero ben maggiore di indagati”, fa sapere il procuratore capo Luigi Patronaggio, al lavoro con il sostituto Gloria Andreoli.

!Ma gli accertamenti hanno riguardato anche Pescara e Catania – si legge nel reportage dell’agenzia -. Nella città abruzzese sono scattate 14 denunce ad altrettanti percettori di reddito di cittadinanza senza requisiti, per 95mila euro in totale. Secondo la Gdf, il beneficio è stato ottenuto mentre erano in stato di detenzione carceraria, oppure non hanno comunicato la carcerazione loro o di familiari conviventi”.

E non se ne è accorto nessuno, vero?

 

Nessuno ha visto prima che tra i detenuti scoperti dalle fiamme gialle, le cui famiglie hanno percepito il sussidio, figuravano anche arrestati per traffico di sostanze stupefacenti,  usura, estorsione e furto. Poi, udite udite, sono cinque altri ‘furbetti’ del reddito scoperti ad Aci Bonaccorsi (Catania) e denunciati dai carabinieri di Viagrande. “Fra loro – riporta l’agenzia -, anche un pluripregiudicato condannato per associazione mafiosa con il clan Laudani”. Un secondo denunciato è un 76enne che percepiva anche la pensione di invalidità senza alcuna riduzione”.

Secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui va smontata “la parte di reddito di cittadinanza non destinata al contrasto della povertà”, che “di fatto non funziona”. Dovrebbe però prendersela con chi ha votato il provvedimento. Al governo erano in due, 5Stelle e Lega, o sbaglio?

 

Monica Rizzi – Segretario organizzativo Grande Nord

 

 

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Maroni, rinvio a giudizio per presunte pressioni su assunzione

Articolo successivo

E Salvini chiede risarcimento di 500mila euro a Belsito per danni d'immagine