di VALTER ROVERATO – Ricordiamo cosa diceva Di Maio, spalleggiato da Salvini, solo qualche tempo fa? Ecco il titolo di uno dei vari giornali di quel tempo: “Manovra, Di Maio: “Sul 2,4% non arretriamo di un millimetro”. Uguali parole pronunciava Salvini, come in un coro, o un disco rotto. Beh, passata qualche settimana, l’Europa ha fatto la voce grossa, i mercati anche, ed improvvisamente ecco: “2,4%? Numeri possono cambiare”. L’imponente “Linea Maginot” si è spostata di qualche “numeretto”, che in realtà significa qualche miliardo di euro (hai detto niente!!!), sfondata com’è stata dalla ventilata “procedura di infrazione” che l’Europa sta imbastendo, e fiaccata dallo spread a 300 da tempo, come in una “manovra a tenaglia”. Adesso questa “Linea Maginot” si è assestata sui “totem” dei due “contractor” di Governo: il “reddito di cittadinanza” e la “quota 100”.
Già sappiamo però che anche questa “linea” si è nel frattempo spostata di qualcosina (sempre qualche miliardo di euro), dato che il reddito di cittadinanza doveva essere “per tutti” e di “780 euro al mese”, mentre adesso è diventato “forse 780 euro, magari 500, ma non per tutti”, bensì “legato all’accettazione di un posto di lavoro”, per citare solo un paio di “paletti” messi. Ma anche la famosa “quota 100”, che in realtà in origine doveva essere “abolizione totale della Legge Fornero”, non è già più quota 100, perché è così solo se hai 62 anni e 38 di contributi, mentre tutte le altre combinazioni non fanno 100. Poi è saltato fuori qualcuno che ha detto “quota 100, ma dopo 2 anni che si è maturata”, per cui diventa magicamente “quota 104”, e questo sempre per citare solamente un paio dei soliti “paletti”, messi in ossequio alle rimostranze dei vari Commissari europei. D’altra parte entrambi i partiti, fino a qualche anno fa, erano quelli del “no euro”, del “se andiamo al governo, faremo un referendum per chiedere ai cittadini se vogliono restare nell’euro”, ed addirittura uno dei due partiti, anni fa, quel referendum l’ha fatto, coi suoi gazebo, ed ha ottenuto un risultato “bulgaro”, ma a quel tempo era solo per una eventuale “Padan-exit”, e chissà in quale caminetto sono bruciate le schede referendarie, ed i vari verbali di votazione… Adesso entrambe i partiti sono diventati “europeisti sì, ma per cambiarla, questa Europa”, oppure quelli che “non vogliamo uscire dall’euro”… E’ incredibile come gli elettori italiani abbiamo la memoria corta, oppure cambino idea anche loro come i leaders dei loro partiti, uno dei quali addirittura da indipendentista e secessionista è diventato più nazionalista che mai: un campione del cambio di idee!. A questo punto io mi chiedo: ma ci si può fidare di questi partiti e dei loro capi? Ci si può fidare di questo paese? Ci si può fidare di questo governo? Più che “Governo del cambiamento”, a me sembra un “Governo di retromarcia”. Metteranno mai la marcia avanti? Io, da Veneto oppresso, spero di lasciarmi al più presto alle spalle questo paese indecoroso, con partiti altrettanto indecorosi (e mi trattengo…), e di ritornare velocemente ad avere voce per la mia terra, di decidere per il mio Veneto, di non avere più a che fare con questa Italia.