di REDAZIONE – Ironia atavica sul bilinguismo. Il Corriere della Sera il 3 gennaio 2015 con un pezzo di Massimo Piattelli Palmarini riportava uno studio che metteva in connessione i benefici del bilinguismo e la salute. Addirittura si spiegava che vi sarebbero “5 anni il ritardo dell’insorgenza dell’Alzheimer nei bilingui” . Ma “nessuno, che io sappia, -scrive l’articolista – ha, però, studiato il bilinguismo legato ai dialetti. Il bimbo che cresce, poniamo, a Bergamo o in Sardegna, o in una qualche altra regione d’Italia che gode di un dialetto per gli altri incomprensibile, è anche lui o lei bilingue. Mi auguro che anche loro godano di tutti questi vantaggi cerebrali e cognitivi”. Ironia, scherno o riflessione più seria? In ogni caso, non vorremmo dire…. ma il Veneto è una lingua. Come il Sardo… e il Lombardo.