Quell’altro fact checking che smentiva per la seconda volta la previdenza salviniana

di ROBERTO BERNARDELLI – C’è un’altra inchiesta che dovrebbe fa riflettere quelli dal consenso facile, o quantomeno, far pensare. L’Agi sempre 5 anni fa, in pieno salvinismo, aveva effettuato una pagella politica anche sulle allora affermazioni del presidente Inps, Tito Boeri, analizzando le cifre di cui si è in possesso, dall’Istat alla Ragioneria dello Stato. La domanda è: è una panzana o è vero che il sistema previdenziale ha bisogno degli stranieri per stare in piedi? Il ministro degli Interni aveva detto che non è vero. E così l’Agenzia era andata a spulciare i dati. Ecco cosa è emerso nella bella inchiesta firmata da Tommaso Canetta.

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Ma tutto questo conteggio può interessare alle regioni del Nord che sono in saldo contributivo attivo e che hanno per di più un residuo fiscale con cui coprire da qui alle prossime generazioni interi eserciti di pensionati che non devono subire le regole della legge Fornero o le ultime trovate della quota 100 del governo Salvini-Di Maio-Conte?
Avevano detto che voleva abolire la Fornero. Siamo qui che aspettiamo le promesse. Basterebbe il federalismo fiscale, non la luna. Il punto non è cambiare “quel fenomeno di Boeri” come sostiene Salvini, ma dare ai cittadini del Nord quello di cui il governo non parla più, le nostre pensioni, il nostro residuo fiscale.

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