Puddu, segretario partito indipendentista sardo MERIS: ecco per chi votiamo

doddoreDODDORE MURALE ORGOSOLO

di CRISTINA PUDDU – Mancano pochi giorni al voto, ed allora, in qualche modo bisogna tirare le somme e decidere.

Intanto, decidere di andare a votare, perché altrimenti, per colpa della legge elettorale sarda e dei suoi meccanismi perversi, la famigerata Statutaria n. 1/2013, studiata a tavolino dai blocchi di destra e sinistra insieme, per escludere ogni reale possibilità di partecipazione e alternanza democratica, criticata da tutti ma mai abrogata o modificata, e perciò ancora vigente anche in questa tornata elettorale, l’astensionismo diventa una vera e propria manna, dando modo di ottenere la maggioranza in Consiglio regionale, a chi raccoglie percentuali di voto terribilmente basse rispetto alla popolazione con diritto al voto.

Esattamente come si è verificato la volta scorsa.

Voglio ricordare invece che la Sardegna ha espresso percentuali di affluenza da record quando ha votato NO al referendum del 4 dicembre 2016 sulle modifiche costituzionali proposte dal PD di Renzi, e quindi spero che anche in questa occasione i sardi sappiano utilizzare al meglio l’opportunità di esprimere la loro volontà politica circa l’amministrazione della nostra Isola nei prossimi anni.

Da indipendentista sarda e Segretario politico di MERIS, respingo qualunque accostamento ai partiti italiani, quali il Movimento 5 Stelle di Desogus, o il centro sinistra che presenta Lecis e Zedda candidati Governatore, dopo che nei cinque anni di passata gestione fallimentare ha affossato la Sardegna in ogni possibile settore, lasciandola afflitta dalle gravissime problematiche che interessano tutti, senza fare mai un mea culpa, ed anzi riproponendosi sfacciatamente come nuova soluzione.

Sta di fatto, che proprio nel mese delle votazioni è esplosa la legittima protesta dei pastori che ha annichilito i politici, togliendo loro la scena e riducendo a comparsata gli eventi della campagna elettorale.

La rivendicazione del mondo agropastorale, così unitaria e corale, ha fatto da contrappeso alla frammentazione della proposta partitica isolana, consegnata a Maninchedda, Murgia e Pili, e mai come in questo momento tanto carente di una figura autorevole e carismatica capace di fare da collante.

Cristina-Puddu-2

Del resto, il mondo identitario non è stato capace di compattarsi e fare fronte comune neppure in occasione della carcerazione che ha portato alla morte il simbolo dell’indipendentismo sardo contemporaneo, quale è Doddore Meloni, perciò non stupisce che quello stesso mondo, indipendentista ma non solo, adesso non sia stato in grado di aggregarsi e presentarsi unito all’appuntamento elettorale.

Per ultimo, bisogna considerare il soggetto ibrido di queste elezioni sarde, ossia la coalizione formata da undici sigle che candida Solinas, con l’appoggio di Salvini, ministro italiano, in una specie di matrimonio misto PSd’Az-Lega, dove la componente sarda è comunque prevalente, anche per il peso politico che il PSd’Az, quale storico partito sardo, ha l’onere di mantenere nel panorama isolano.

A questo punto, come detto, bisogna decidere, perché da questa decisione può arrivare una novità assoluta per la Sardegna.

MERIS crede che il vero e autentico collante politico non siano i partiti o i movimenti, ma debba essere l’elettorato, perché solo i sardi che andranno a votare il 24 febbraio possono dare un indirizzo preciso, concreto e finalmente decisivo verso un Governo sardo per la nostra Isola.

Perciò MERIS con i propri militanti e simpatizzanti, anche se sulla scheda elettorale sono in ordine sparso, darà il proprio voto alle tre liste sarde ed alla coalizione del PSd’Az, con buon senso e obiettività, ognuno nella propria Circoscrizione, dove potrà riconoscere la persona giusta da delegare, tenendo conto di tre requisiti fondamentali: competenza, impegno e soprattutto onestà nei confronti della Sardegna.

Guidati da questi valori, e dal ricordo della coerenza di Doddore in ogni sua battaglia per la nostra amata Isola, noi di MERIS andiamo a votare.
A votare sardo.

Sempri ainnantis fintzas a s’indipendentzia!
#ionondimenticododdore

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