Ad essere in difficoltà in questa fascia, c’è il 19,8% della popolazione dell’est e il 14,4% dell’ovest. Gli anziani sono i più interessati: oltre i 65 anni il rischio di scivolare sotto la soglia di povertà è attualmente più alto tra i pensionati che vivono all’ovest, con il 14,8% contro il 12,5% dei pensionati dell’est. “Nei prossimi anni – spiega il presidente dell’associazione di assistenza AWO Wolfgang Stadler – avremo un’ondata di pensionati poveri, soprattutto all’est, dove i lavoratori hanno avuto una vita lavorativa travagliata attraverso la riunificazione tedesca”.
Come riportato dal Corriere del Ticino, nella città-Stato di Brema, all’ovest, la povertà è per esempio al 24,6%, la più alta in assoluto, oltre il doppio di quella della Baviera, ferma all’11,3%. Difficile anche la situazione della capitale Berlino, dove il rischio di povertà riguarda il 21,4% degli abitanti.
Insomma, alla Germania l’Europa sta stretta e chi l’ha detto che alla Merkel non convenga spingere l’acceleratore sul blocco dell’Eurasia piuttosto che sull’Europa del Mediterraneo? Nessuno, ma dirlo è cosa che non fa – ancora – tendenza. Tuttavia gli accordi commerciali con Mosca e Pechino sono sostanziosi.