di Stefania Piazzo – Per fortuna Poste Italiane assicura sul proprio sito “Spedisci quello che vuoi, dove e come vuoi. Fino a 30 kg”. Eh no, care Poste, non è così. Almeno, non è così per tutti, dato che con una comunicazione diffusa sia sul portale che con una innocente affissione negli uffici postali, viene pubblicato da lunedì 2 marzo un laconico “Avviso alla clientela” in merito al NUOVO CORONAVIRUS (COVID-19).
Per favore, non spedite nulla nella zona rossa. Perché lì non ci portiamo più nulla. Ma come… neanche al confine vigilato dall’Esercito, nessuno può venire a ritirare lettere e pacchi? Neppure in trincea si negava ai soldati la sera prima della battaglia l’ultima lettera.
Invece è proprio così. “A seguito dell’emergenza sanitaria in atto, nei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio (…)” eccetera eccetera… ,”è stata temporaneamente sospesa l’erogazione dei servizi di recapito e logistici. Pertanto, sino alla revoca delle misure di contenimento in atto, si invita la Clientela a non effettuare spedizioni verso i Comuni nel seguito indicati: Bertonico (LO), Casalpusterlengo (LO), Castelgerundo (LO), Castiglione D’Adda (LO), Codogno (LO), Fombio (LO), Maleo (LO), San Fiorano (LO), Somaglia (LO), Terranova dei Passerini (LO), Vo’ (PD). Eventuali invii spediti verso tali aree saranno restituiti al mittente. L’elenco dei Comuni interessati è riportato sul sito http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus che è possibile consultare per eventuali aggiornamenti”.
Eh niente, isolati, come la peste.