rassegna stampa
di Valter Galbiati – MILANO. C’è un caso di risparmio tradito che ha fatto meno scalpore del Monte dei Paschi o dell’Etruria, ma che sta per deflagrare con numeri da capogiro. Riguarda migliaia di risparmiatori che hanno pensato bene di lasciarsi incantare dalla tradizionale sicurezza che garantivano i prodotti di risparmio postali, associati con un altro investimento “sicuro” come il mattone.
Era Sarmi. Sì perché le Poste, insieme ad altri collocatori, dal 2002 al 2005, sotto la guida di Massimo Sarmi, hanno venduto nei loro 13mila uffici le quote di quattro fondi immobiliari, che avevano in comune due cose: il prezzo, di 2.500 euro l’una (un taglio non elevato e per questo accessibile a molti portafogli) e l’alta rischiosità dell’investimento. Il tutto era spiegato bene nei prospetti informativi dei fondi Invest Real Security, Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, ma non sembra che sia stato spiegato altrettanto bene a chi si recava in Posta in cerca di consigli per i suoi risparmi. Che le cose non andassero nel verso giusto lo avevano capito tutti leggendo i rendiconti annuali dei fondi che hanno quasi sempre chiuso con perdite. Anno dopo anno, gli 850 milioni di euro raccolti inizialmente e divisi in oltre 340mila quote si sono quasi evaporati.
Il nodo è giunto al pettine con la scadenza del primo dei quattro fondi. Cinque giorni fa, il 31 dicembre 2016, l’Invest Real Security, dopo aver allungato con una proroga la propria vita di tre anni nella speranza di vendere al meglio i propri immobili, ha chiuso i battenti. Le parole scritte nel rendiconto del fondo suonano come una lapide per gli investitori: “Verrà effettuato un primo rimborso ad oggi stimato di 390 euro per quota entro il 31 marzo 2017”. Mentre “il rimborso finale complessivo – che comunque avrà ad oggetto importi residuali – sarà determinato solo con la liquidazione del fondo”. Potranno quindi arrivare pochi euro in più, ma si tratta comunque di un bagno di sangue per chi aveva comprato le quote a 2.500 euro l’una specie se si considera che in 13 anni il fondo ha distribuito solo 658 euro per quota. A giugno, gli esperti del fondo stimavano il valore delle quote a 1.229 euro, senza nemmeno immaginare che sei mesi dopo sarebbero state liquidate a meno di un terzo.