di Davide Boni – ‘I nostri consulenti hanno rilevato un grave stato di degrado che consisteva in una mancanza di cemento che imponeva un controllo sicurezza immediato per pericolo di rovina’. Lo ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi a proposito della chiusura della A26 in prossimità dei ponti Fado e Pecetti. ‘Per fare un esempio – ha aggiunto – era come se in un balcone la soletta sottostante fosse completamente sgretolata e la parte sana solo quella piastrellata’.
Ecco qua. Pedaggio dopo pedaggio, rinnovo di concessione dopo concessione, il Nord paga come nulla fosse il pedaggio a chi ha buttato via le chiavi della manutenzione. Una volta c’erano partiti che si presentavano ai caselli per protestare contro la tassa sulla tassa sul lavoro, perché al Nord questo sono i pedaggi. Oggi non ci sono più gli anticorpi contro uno stato di perseverante impunità. Come nulla fosse, la corruzione, la negligenza, lo scaricabarile è abito sociale, costume, macchietta. Una tassa neppure occulta, un dazio che si è conformato alle abitudini dello stare in silenzio e accettare che la prepotenza governi, che il ladro riscuota, che chi è più furbo e magari cretino, grazie agli algoritmi, governi i voti orientando come un Truman Show ogni gesto quotidiano. Il grande fratello ci fa credere di darci quello che chiediamo e si prende quello che neppure immaginiamo. E’ lo Stato dalla culla alla tomba.