di SERGIO BIANCHINI – Ecco la domanda che inutilmente Ernesto Galli della Loggia pose alla chiesa (estraggo dal testo la parte saliente) e che io, sempre inutilmente, girai ad alcuni preti.
“Come è accaduto che negli ultimi decenni un ampio numero di fedeli, forse addirittura la maggioranza, non seguissero più gli indirizzi della Chiesa? Che nella propria vita quotidiana essi si discostassero non già da aspetti secondari bensì basilari del suo insegnamento? Che non accettassero più la sua concezione dell’essere umano, del rapporto tra i sessi, della trasmissione della vita? Come è accaduto che questa gigantesca impalcatura culturale che aveva tenuto il campo per secoli stia oggi di fatto sul punto di sbriciolarsi? Che proprio in questa parte del mondo storicamente cristiano, forze e tendenze estranee se non ostili al retaggio cristiano si mostrino capaci in tanti campi di prevalere, di dettare stili di vita e di pensiero? E per proseguire con le domande di fondo scritte nelle cose: è possibile che tutto quanto è accaduto e sta accadendo non implichi responsabilità di ordine, non già solo pastorale, ma principalmente intellettuale, da parte non solo della Chiesa d’Occidente e delle sue gerarchie ma del mondo cattolico nella più vasta accezione, a cominciare dai suoi esponenti intellettuali?”