Pensioni, un memo per Draghi e sindacati: la soluzione è la previdenza macroregionale

di Bruno Detassis – Al tavolo sulle pensioni a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha confermato ai sindacati, a quanto si apprende, l’impegno ad avviare il confronto con tavoli tecnici per la riforma della legge Fornero.

Riforma che non è stata fatta dalla Lega e che la raccolta firme del Carroccio stesso per abolire la legge non ha minimamente scalfito. Una campagna elettorale perenne, tanto per cambiare.

La questione è dunque aperta ma lo è nel modo peggiore possibile perché mai viene presa in considerazione la questione settentrionale, il rapporto col costo della vita, il residuo fiscale, il bilancio positivo contributivo in entrata che però non corrisponde ad un’equa distribuzione perequativa delle pensioni al Nord. I contributi del Nord vengono usati per altro.

E’ vero che il numero delle pensioni erogate in Italia ha superato quello degli occupati, ma poi le tabelle dicono altro. E la stessa Cgia a ricordarlo. Dicono senza equivoci che il Nord è in attivo, in rosso c’è il Mezzogiorno. In altre parole, il dare e l’avere del settentrione regge il sistema previdenziale italiano. Non ci sarebbe bisogno della Fornero. Altro che quota 100 e 101.

Al 1° gennaio 2019, la totalità delle pensioni erogate in Italia ammontava a 22,78 milioni. Se teniamo conto del normale flusso in uscita dal mercato del lavoro da parte di chi ha raggiunto il limite di età e dell’impulso dato dall’introduzione di “quota 100”,  “Il sorpasso è avvenuto in questi ultimi mesi. Dopo l’esplosione del Covid, infatti, è seguito un calo dei lavoratori attivi. Con più pensioni che impiegati, operai e autonomi, in futuro non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale che attualmente supera i 293 miliardi di euro all’anno, pari al 16,6 per cento del Pil. Con culle vuote e un’età media della popolazione sempre più elevata, nei prossimi decenni avremo una società meno innovativa, meno dinamica e con un livello e una qualità dei consumi interni in costante diminuzione”.

Scrive la Cgia che “Al Sud tutte le regioni presentano un saldo negativo Sebbene gli ultimi dati disponibili a livello territoriale non siano
recentissimi, tutte le otto regioni del Sud presentano un numero di pensioni superiore a quello degli occupati (vedi Tab. 1).

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