di STEFANIA PIAZZO – A volte basta una semplice agenzia per capire tutto, non serve costruirci sopra un pinnacolo gotico. Questa nota dell’Ascia è molto eloquente. Il suo titolo è “Federalismo, la Commissione tecnica senza presidente da giugno”.
Ce ne eravamo accorti. Il testo conferma. “La Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale è senza presidente dal giugno scorso, quando si è dimesso Luigi Marattin (Pd) con l’insediamento del governo guidato da Giuseppe Conte. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria rispondendo in audizione oggi a San Macuto ha detto che la nomina spetta al presidente del consiglio. “”La Commissione ha continuato a lavorare anche se con meno slancio – afferma Luigi Marattin – ma c’è un equivoco di fondo. La commissione tecnica non si occupa del processo dell’autonomia differenziata. Il segnale politico tuttavia è evidente. Non c’è la volontà politica di calcolare i fabbisogni standard. L’intera vicenda è trattata a livello di slogan ed è un vero peccato”.
Ecco qua. Ed è la sinistra che lo dice. I costi standard? Cioè la responsabilità di spesa? Ma non se ne parla. Poi c’è il ministro Tria. In audizione davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale ha fatto una seconda operazione verita’, dopo la rivelazione di sull’inevitabile aumento dell’IVA, ha smascherato l’intenzione del governo in materia di regionalismo differenziato.
Che parla, questa volta, è il centro destra, con Alssandro cattaneo, di Forza Italia. “Non solo ha messo in discussione il processo di autonomia differenziata, sul quale diverse regioni si sono gia’ espresse, ma ha sottolineato l’ovvia necessita’ di una chiara volonta’ politica per andare avanti nel processo decisionale”.
“Quindi lo chiediamo al governo, ma soprattutto agli amici della Lega: cosa volete fare? Volete onorare il voto di molti cittadini o disattendere anche questa promessa”.