“Io non ho paura dei confronti, sono gli altri che hanno paura di confrontarsi con chi non la pensa come loro. Ho visto oggi che il sindaco Sala oggi si augura la chiusura delle manifestazioni delle persone che sono contrari: a lui piacciono solo quelle del ddl Zan. Imparasse a gestire il dissenso”. Così Gianluigi Paragone,candidato alle amministrative a Milano insieme alla lista di Grande Nord, nel corso della manifestazione nel capoluogo lombardo.
“Quel fenomeno di Salvini – ha poi continuato Paragone – che faceva tanto il brillante quando c’era Conte adesso davanti a Draghi sta zitto. I tamponi salivari e i tamponi gratuiti che fine hanno fatto? Se la vaccinazione è gratuita, anche il tampone deve essere gratuito. I lavoratori devono pagare per andare a lavorare, perché ogni 48 ore devono dimostrare di non essere malati. Fra un po’ dovremo dimostrare ogni 48 ore che non siamo evasori fiscali, che non siamo criminali, si inverte l’onere della prova. “Io voglio sapere se il vaccinato in questo momento è positivo o negativo, perché per incontrare Draghi bisogna fare il tampone anche se sei vaccinato? Il Presidente del Consiglio è più tutelato degli altri? Questa è la dimostrazione che il vaccino non basta per dare la sicurezza. Io per venire a Roma devo prendere un treno ad alta velocità, quindi io il green pass lo sto già facendo con il tampone perché non sono vaccinato e non mi vaccino”. “Mi faccio il tampone nasale indolore, un cotton fioc che va su per la narice ma non fa male per niente e sono aggiornati alla variante Delta, però non vengono utilizzati perché Federfarma li sta boicottando in quanto ha i magazzini pieni di quelli di altro tipo”, ha concluso Paragone.