A distanza di oltre un secolo e mezzo l’Italia continua a dimostrare puntualmente nei fatti che un Paese “inventato” con una aggressione militare e successivamente “puntellato” da provvedimenti conseguenti (Fenestrelle, plebisciti taroccati ecc.) non è unitario per assoluta assenza di coscienza e cultura popolare comune, e che tutto quello che ci fanno studiare a scola,(lingua, letteratura visione storica ecc.) non basta.
Con la migliore (?) volontà le differenze tra il Nord attivo e un Sud “necessariamente” assistenzialista tendono ad aumentare e di conseguenza il governo va a chi al momento ” la sa raccontare meglio” come Renzi Salvini e Di Maio.
Ma non dura perché “non può” durare e quindi si procede non per legislature successive ma per campagne elettorali permanenti.
E l’appartenenza all’U.E., che pure conferisce innegabili vantaggi commerciali, obiettivamente in Italia (e non solo) crea ulteriori problemi di “digestione” perché fa calare dall’alto norme spesso immodificabili e percepite come “aliene” nonostante l’esistenza del Parlamento elettivo di Strasburgo.
A questo punto anche l’autonomia pura o differenziata che sia diventa un ostacolo anziché un obiettivo. Aveva ragione Bossi che parlava di un Paese irriformabile. E aveva ragione Oneto che prima ancora scriveva: “l’Italia non esiste”.