“Scrivo in nome e per conto degli eredi del Re d’Italia Umberto II, Vittorio Emanuele di Savoia, Maria Beatrice di Savoia, Maria Gabriella di Savoia, Maria Pia di Savoia. In riferimento ai gioielli, a tutti i beni mobili personali e della famiglia dei Savoia, depositati dal Re d’Italia Umberto II presso la Banca d’Italia, affinche’ venisse assicuratala custodia e garantita la vigilanza necessaria per la conservazione ai fini della restituzione. Voglia cortesemente la Banca d’Italia, in persona del suo Governatore, provvedere, entro 10 giorni dal ricevimento della presente, alla restituzione di quanto sopra indicato, concedendone, altresi’, la contestuale visione, avendone gli eredi stessi il pieno diritto. Voglia la Banca d’Italia contattare lo studio del sottoscritto per gli accordi necessari e riservati. In difetto verranno adite le competenti Sedi Giudiziarie, per l’ottenimento dei diritti spettanti agli eredi”. Lo scrive l’avvocato Sergio Orlandi – legale del principe Vittorio Emanuele e le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, eredi di Umberto II – in una Pec – visionata da AGI – indirizzata alla presidenza del Consiglio, il ministero dell’Economia e alla Banca d’Italia per chiedere la restituzione dei gioielli della Corona, custoditi in un caveau della stessa Banca d’Italia dal giugno 1946.