Obiettivo 2022, convivere col virus. Nuove regole per tornare alla normalità?

“Basta tamponi agli asintomatici, basta scuole chiuse anche nei comuni in zona rossa, basta bollettini con l’elenco generico dei contagiati. I cittadini sono stanchi e stremati, ora è tempo di dare prospettive positive per chi ha fatto il proprio dovere da due anni”. Lo afferma Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, in una intervista a Il Giornale. “Se vogliamo che gli italiani continuino a rispettare le regole dobbiamo semplificarle e prendere atto che quasi il 90 per cento degli italiani si è vaccinato” e “l’obiettivo è quello di convivere con il virus. Dunque, per prima cosa, smettiamola di fare i tamponi agli asintomatici. Non è che tutti i giorni bisogna misurarsi la febbre per capire se si ha l’influenza. Il termometro si usa solo se non ci si sente bene”, “se vogliamo la convivenza con il virus dobbiamo poter circolare liberamente, con le dovute cautele, ovviamente, cioè l’uso delle mascherine che ormai non fanno più paura a nessuno mentre sono molto importanti per impedire la trasmissione del virus”, “lo stesso Fauci ha detto che tutti incontreremo Omicron, prima o poi. Ma nel nostro paese ci sono 47 milioni di italiani che si sono vaccinati, molti dei quali, se incontrano il virus, non se ne accorgono neppure o hanno sintomi lievi. E per tutti coloro che hanno rispettato in maniera fedele restrizioni e regole dobbiamo offrire uno scenario diverso. È una questione di responsabilità e di credibilità”. La quarantena di dieci giorni per i positivi vaccinati con due dosi non è paralizzante? “Indubbiamente, appena entriamo in una fase endemica la quarantena va ridotta. Oppure si blocca il paese. L’Iss dice che i vaccinati hanno un rischio minimo di finire in ospedale. Mentre la pressione ospedaliera cresce a causa di quelli non vaccinati per scelta. E per colpa loro si rischia un lockdown di fatto”. Anche nelle scuole le regole vanno cambiate? “Sempre adottando le dovute cautele e senza abbassare la guardia, credo che dalle scuole medie in su, dove la platea dei vaccinati supera l’80%, tutti i ragazzi vaccinati dovrebbero stare in classe, anche se ci sono due o tre positivi. La dad è inevitabile solo per i più piccoli quando ci sono contagi perché loro sono ancora molto scoperti”. Inoltre “non serve comunicare ogni giorno i dati dei contagiati senza alcuna distinzione”, “quando ogni giorno viene fuori che oltre il 75% di chi occupa un letto in ospedale ancora non si è vaccinato, magari qualcuno cambia idea”.

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