di MASSIMILIANO PRIORE – “Tema del traditore e dell’eroe” è un racconto di Borges e si può leggere in Finzioni. La trama è questa: il capo di un gruppo di ribelli che sta lottando per la libertà, intesa come indipendenza, del proprio popolo dice: «Tra di noi c’è un traditore. Scopritelo». Emerge che si tratta proprio di lui e lo condannano a morte. Siccome, però, sarebbe stato controproducente, se la loro gente lo avesse saputo, decidono di fare l’esecuzione in un modo particolare: ucciderlo durante una manifestazione pubblica, per scatenare la rivolta decisiva. Lui accetta. Tutto viene studiato in modo dettagliato e avviene tutto in modo molto teatrale. Alla fine, raggiungono lo scopo.
Da questo racconto hanno tratto un film, La strategia del ragno, diretto da Bertolucci.
La letteratura riesce a dare dignità ai traditori oppure infligge loro pene atroci: basti pensare alla Divina Commedia, in cui sono collocati nella parte più profonda dell’Inferno, ben più giù degli assassini.
Nella realtà non è sempre così e chi tradisce spesso riceve onori e gloria. State pensando anche voi a… Talleyrand, che fu ministro sotto l’Ancien Regime, sotto la Rivoluzione e sotto Napoleone?