Non siamo i ricchi del Nord

ricchezza italiana

di GIANCARLO RODEGHER – Come mi piacerebbe andare a controllare dove sono andati a finire i 2.375 miliardi di euro del debito pubblico.
Verificare voce per voce, capitolo per capitolo e tirare le somme ad ogni governo che abbiamo avuto.
Scopriremmo delle cose allucinanti. Soldi a pioggia per sostenere l’insostenibile o l’assurdo.
Da Bologna in giù mancano infrastrutture essenziali affinché il Meridione possa risollevarsi ed essere in contatto con il Nord e l’Europa. Mancano grandi centri per la raccolta dei prodotti della terra con annesse celle frigorifere collegate via ferrovia,via mare e via aerea per il trasporto in tutta Italia ed Europa e nel Mondo.
La California d’Europa che potrebbe essere il Sud Italia è di là da venire per responsabilità delle classi dirigenti e politiche di questo paese, ma soprattutto dei meridionali stessi che hanno votato chi non era in grado di amministrare o colluso con la malavita. Alla fine il Nord sta pagando da qualche anno il fatto che il Sud non si è sollevato a migliori destini a cui tanti e tanti miliardi sono andati inutilmente ed ora si pretenderebbe di non concedere al Nord l’autonomia prevista dalla Costituzione per tentare il salvabile.
I politici meridionali preferiscono portarci tutti alla rovina pur sapendo quello che stanno facendo.
Sarebbe ora di smetterla di chiamarci i ricchi del Nord perché anche se qualcuno di noi lo è effettivamente è perché se lo è guadagnato lavorando magari 12-14 ore al giorno, saltando qualche pasto e lavorando anche di notte quando necessario. Mi fa nausea sentire certe argomentazioni che sono solo di parte o per mantenere privilegi, assistenzialismi e via di questo passo. Basta o si permette alle regione del Nord di potersi affrancare ( limitatamente alle 23 materie) dal centralismo romano o chi adesso cerca scuse per tirare in là nel tempo pagherà un prezzo molto alto in termini di consensi e speriamo non in altro modo.

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