di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
Ho la sensazione che vuole andare al governo non abbia mai gestito neanche un pollaio. Teorie accattivanti: tante! Applicazioni portate a buon fine: quante? E’ arcinoto che se al lunare Einstein fosse stata affidata la gestione di una pur piccola azienda, l’avrebbe fatta fallire. Pertanto nulla togliamo alle eccelse conoscenze teoriche di Monti e soci, ma quanto ad applicarle ce ne corre.
I nostri eroi (si fa per dire) sono ricchi di parole anche se spesso, molto fumose (e forse anche in teoria), ma quando in coro gli viene chiesto il taglio delle spese, tacciono. In qualsiasi famiglia o società, quando si affaccia una crisi finanziaria, la prima cosa che si fa è “eliminare le spese superflue”. In Italia, invece, il governo si arrampica sui vetri con paroloni difficili come quel “spending review ” (revisione delle spese), ma non accenna neanche lontanamente ad affrontare il problema. Lungi da me l’idea che nascondano qualcosa di meno che corretto, mentre invece, alla luce della mia non trascurabile esperienza di gestione di aziende, ho la netta sensazione che non abbiano neppure la più piccola idea di come approcciare il problema.
Vediamo alcuni esempi.
Quale sarebbe l’approccio corretto alla soluzione del problema secondo i criteri normalmente applicati in quelle industrie che distribuiscono utili?
1.-Invece di affidarsi a funzionari provinciali per l’analisi della situazione, ci si dovrebbe avvalere di società di consulenza organizzativa, di cui è pieno il mondo, scegliendo tra quelle che presentino un curriculum di tutto rispetto.
2.- Porre alle società interpellate alcuni quesiti:
2.1-Quali sono le procedure inutili? Una volta accertate, eliminarle subito (primo grande indiscutibile guadagno).
2.2- Della procedure restanti quali sono quelle affidabili ai Comuni o alle Regioni, senza aggravio di spesa?
2.3- Le procedure ritenute ancora valide, vanno semplificate? Sì.
3.- Terminati i lavori di cui sopra verificare quali sono le Province ancora sature di lavoro o meno. Abbiamo la sensazione che gli inventori di molte delle procedure esistenti abbiano il cervello foggiato a cavatappi, in quanto cose sostanzialmente semplici riescono a trasformarle in garbugli inestricabili.
4.- A questo punto rimangono da accorpare le Province con scarsità di lavoro a quelle sottosature o sature, effettuando eventuali spostamenti di personale dalle Provincie eliminate.
Facciamo ancora qualche altro esempio in merito ad enti discutibili.
A che servono ACI (Automobil Club Italia) e PRA (Pubblico Registro Automobilistico)? Gli uomini che ci (mal)governano sanno, ad esempio che nelle nazioni civili la patente è a vita? E’ giusto, infatti, che l’allievo conducente dimostri di saper guidare, ma con le sue verifiche lo Stato che cosa garantisce? A parte i contributi che chiede non garantisce un bel niente, infatti se uno ha un incidente, se ha torto paga (come è giusto). Ed i collaudi ed i contro-collaudi fatti fare ad ogni piè sospinto? Niente anche loro, solo tasse.
Ed ora eccoci agli enti. Ci sono serie società di consulenti, a livello internazionale, che sono in grado di analizzare le “mission” (vedete come parlo difficile, in sintonia con gli scienziati italioti) di società ed enti pubblici, verificandone il livello di utilità. Perché non ricorrere a queste società facendo analizzare gli enti partecipati da Comuni, Province, Regioni e Stato. Da una siffatta analisi ne emergerebbero delle belle. A titolo di puro esempio sarebbe interessante vedere che cosa combinano comunità montane poste a 300 metri di quota. Tra gli enti inutili emergerebbero sicuramente molte Province (e addirittura qualche Regione) di dimensioni così piccole da apparire inutili già sotto l’aspetto quantitativo.
Da ultimo la sanità. Si rendono, questi soloni che ci governano, dei guadagni enormi realizzabili attraverso una semplice operazione. Si effettua la media della spesa pro-capite nelle Regioni del Nord e la si assegna alle Regioni del Centro Sud come limite massimo della spesa finanziabile da parte dello Stato. Chi supera questo standard si dovrà arrangiare. Solo questa operazione porterebbe a risparmiare cifre da capogiro.