“Siete pronti?”. Eh niente, si potrebbe ripetere mille volte la domanda di Mario Draghi ai partiti ma tanto non sono capaci di ascoltare. Ci pensa allora il Fondo monetario a ricordare che gli incendi sono pronti a divampare… “L’aumento dei prezzi di cibo ed energia potrebbe causare una diffusa insicurezza alimentare e disordini sociali”. A mettere in guardia e’ il Fondo monetario internazionale nell’aggiornamento del World economic outlook. “Con l’aumento dei prezzi che continua a comprimere il tenore di vita in tutto il mondo, il controllo dell’inflazione dovrebbe essere la prima priorita’ per i politici”, ammonisce il Fondo sottolineando che “una politica monetaria piu’ restrittiva avra’ inevitabilmente dei costi economici reali, ma un ritardo non fara’ che aggravarli”.
“Un sostegno fiscale mirato – spiega l’Fmi – puo’ aiutare ad attutire l’impatto sui soggetti piu’ vulnerabili, ma con i bilanci statali dilatati dalla pandemia e la necessita’ di una politica macroeconomica generale disinflazionistica, tali politiche dovranno essere compensate da un aumento delle tasse o da una riduzione della spesa pubblica. L’inasprimento delle condizioni monetarie incidera’ anche sulla stabilita’ finanziaria, che richiedera’ un uso giudizioso degli strumenti macroprudenziali e rendera’ ancora piu’ necessarie le riforme” del debito. Secondo l’istituto di Washington, “le politiche per affrontare gli impatti specifici sui prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari dovrebbero concentrarsi sui soggetti piu’ colpiti senza distorcere i prezzi. Inoltre, con il perdurare della pandemia, i tassi di vaccinazione devono aumentare per prevenire varianti future”. Infine, osserva il Fondo, “mitigare il cambiamento climatico continua a richiedere un’azione multilaterale urgente per limitare le emissioni e aumentare gli investimenti per accelerare la transizione verde”.