di Valter Roverato – Nel Veneto ci si sta muovendo per le elezioni regionali, che avverranno in primavera. I vari partiti stanno sondando i vari candidati, cercando di trovare colui che dovrebbe portare a termine la “mission impossible” di battere Zaia. E trattasi proprio di una missione impossibile, tutti lo credono e lo pensano, anche se ufficialmente si dicono certi che vinceranno e spodesteranno il leghista dal trono Veneto.
Ma nella stessa data si terranno anche le elezioni per il nuovo sindaco di Venezia, ed anche qui i vari partiti si stanno muovendo, alleando, presentando candidature più o meno vincenti, almeno così si crede. Forse in quest’ultimo caso l’uscente Brugnaro avrà un po’ di problemi in più per farsi rieleggere, anche se pare che abbia trovato un accordo con la lega del felpato citofonatore seriale, per cui anche qui probabilmente gli altri candidati degli altri partiti si troveranno ad impersonare il ruolo di comprimari.
Tutti questi candidati a sindaco, e relative liste di candidati consiglieri, hanno però un fattore comune, almeno per la stragrande maggioranza: sono decisi dall’alto, da partiti che col Veneto e con Venezia hanno poco a che fare, lontani dal territorio che si troveranno ad amministrare.
I Veneti si troveranno ad avere quindi degli amministratori eletti in partiti che il più delle volte hanno il “cervello” a roma, o comunque non in Veneto, e con membri e relativi candidati che sono già stati in gran parte “ex” di altri partiti italiani, e che girano di volta in volta e di elezione in elezione vari partiti, o fondandone di “nuovi”, cercando solo visibilità e sedie con retribuzione annessa. Basta andare a spulciare gli elenchi che fra un po’ potremo avere a disposizione, e fare qualche ricerca in internet, e sarà tutto chiaro.
Allora per Venezia ed il Veneto c’è speranza? Abbiamo speranza di liberarci dal giogo italiano? Io credo che attualmente, così come stanno le cose, la risposta non possa che essere negativa. L’oppressore italiano comanda, ci impone le sue leggi, i suoi amministratori, i suoi rappresentanti, la sua volontà, i suoi partiti, e lo fa con la complicità di moltissimi veneti che li continuano a votare, dando così loro il potere, la rappresentanza, perpetrando il sistema italiota. Ci sono veneti che lo fanno in buona fede, ingannati e presi in giro dall’occupante italiano, e ci sono “veneti” che invece lo fanno appositamente per continuare a spremere i propri concittadini e la nostra regione che, ricordo, continua ad elargire ogni anno a roma qualcosa come una ventina di miliardi di euro, a pagare chi la occupa. Per la serie “cornuti e mazziati”.
Rimedi? E’ inutile cercare, come si dice in questi casi, una cosiddetta “classe dirigente” nuova, inutile fondare nuovi partiti che si richiamano ad un venetismo che il più delle volte è solo di facciata e che in realtà nasconde solo la voglia di protagonismo dei vari fondatori e dei loro seguaci, o l’azione italiana tendente a corrompere chi dovrebbe rappresentare le istanze indipendentiste venete, cosa che abbiamo già vissuto con la Lega, che roma è riuscita ad “omologare” nel suo “sistema”. Creare altri partiti “Veneti”, che il più delle volte si combattono, si denigrano a vicenda, si contrastano fra di loro non fa altro che creare e perpetrare una situazione ideale per l’occupante italiano: Veneti contro Veneti. Il sistema dei partiti è stato creato proprio dal sistema italia per comandare, e più se ne creano e meglio è per quel sistema, che poi è talmente forte e radicato che è anche in grado di infiltrare i suoi lacchè in questi partiti per controllarli meglio, se mai ce ne fosse bisogno.
La battaglia da combattere principalmente nel Veneto è essenzialmente culturale, di cambio della mentalità, di divulgazione della nostra storia, delle nostre tradizioni, della nostra cultura. Bisogna radicare nella mentalità dei Veneti che sono un’altra cosa rispetto all’italia: dobbiamo “pensare Veneto”, “vivere Veneto”, “essere” Veneti in tutto e per tutto, avere la certezza di essere un popolo diverso, non italiano. Dobbiamo gridare a tutti che la nazione Veneta esiste, e va liberata dal colonizzatore non mendicandogli una qualche indipendenza che volontariamente non ci darà mai, ma sapendo che è possibile prendercela, e cercando con tutti i modi d farlo, perché essa è un nostro diritto, e questo va messo nella testa di tutti i Veneti come un tarlo. Quindi, per prima cosa leggiamo, studiamo, documentiamoci, cerchiamo di capire, così da radicare in noi la consapevolezza, la certezza di appartenere ad una nazione che, anche se non è “stato”, esiste tutt’oggi ed ha il diritto alla propria indipendenza e dunque al proprio stato così com’era ai tempi della Repubblica Serenissima, e non si deve invece solamente cercare di ottenere un certo grado di pseudo-autonomia o di pseudo-indipendenza mendicandole a qualcuno che non ha neanche diritto storico a stare nel nostro territorio. Documentarsi per bene quindi, e successivamente divulgare, informare a nostra volta, spronare la gente ad informarsi usando tutti i mezzi possibili a nostra disposizione, togliere la gente dall’ignoranza, aprire loro gli occhi sulla verità finora nascosta: questa è la più grande arma che abbiamo per liberarci, prova ne sia il fatto che la scuola italiana non insegna mai ai nostri figli la vera storia Veneta, ma solamente una storia fittizia di un paese a noi estraneo: perché un popolo oppresso, per continuare ad esserlo, deve essere tenuto nell’ignoranza, e l’ignoranza della nostra millenaria, gloriosa storia veneta, e dei misfatti dell’annessione, permette tutto questo, permette all’oppressore di continuare a colonizzare, a tenere prigioniero il Veneto e la sua gente.
Ecco perché, in mancanza di una corretta informazione, bisogna avere la voglia di spendere un po’ del proprio tempo per documentarsi bene, perché si scoprirebbero verità che lo stato occupante vuole nascondere per poter continuare a rubare le risorse venete ed a vivere su di esse. Solo diventando dei veri nazionalisti Veneti, solo avendo la consapevolezza di essere una nazione, potremo lottare veramente e convintamente per riavere il nostro Veneto.