/

“Non arretreremo un millimetro”. Poi governo cala le braghe e le calerà ancora. Retromarcia al 2,04%, e non è ancora finita…

manovradi ROBERTO BERNARDELLI – Si erano affacciati al balcone per annunciare la manovra del 2,4% di debito. Sfidando tutto e tutti. Alzando lo spread, facendo aumentare il costo del denaro, facendo scappare gli investitori, facendo riaprire le banche di Lugano ai risparmi italiani… Poi hanno capito che il vicolo era cieco, e hanno dovuto calare le orecchie, le braghe, tutto. Manovra giù dal 2,4% di sforamento del debito al 2,04%. Ma non è ancora finita. L’Europa non si accontenterà di questa limatura.

Di certo Di Maio e Salvini, ma il ministro Tria lo sa meglio di loro, il precedente governo Gentiloni, aveva concordato una riduzione del deficit dello 0,8% nel 2019. Figuriamoci la faccia di Bruxelles vedere invece il debito crescere per pagare l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza e per pagare le pensioni a chi non ha i contributi. Perché, questo avrebbe dovuto fare la Lega se avesse mantenuto i principi fondanti, la previdenza del Nord è in pareggio. Non aveva bisogno della legge Fornero. I saldi sono attivi. Ma non al Sud. E così devono pagare tutti l’innalzamento dell’età pensionabile. Avanti così che va bene. Aspettiamo che il governo gialloverde arretri ancora sotto il 2%. Il populismo è questo. Il biglietto si sta pagando adesso.

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Il regime cambierà per pressioni dall'esterno?

Articolo successivo

Alluvione Veneto: Grande Nord Padova consegna alla dimenticata Colle Santa Lucia beni prima necessità