NEL VENEZUELA IN MISERIA, SOLO LE “PENTOLE SOLIDALI” DELLA CHIESA SFAMANO LA POPOLAZIONE
«Un chilo di latte in polvere costa più del salario medio mensile. Come possono le mamme venezuelane dar da mangiare ai loro figli?». Il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas ha denunciato la drammatica situazione del Venezuela questa mattina intervenendo ad una conferenza stampa organizzata da Aiuto alla Chiesa che Soffre in collaborazione con l’associazione Venezuela La Piccola Venezia.
In collegamento telefonico direttamente dalla capitale venezuelana, il porporato ha denunciato le responsabilità del governo nella gravissima crisi in atto. «Già nel 2010 avevo affermato che il sistema politico totalitario marxista che l’attuale amministrazione ha imposto avrebbe portato alla rovina il nostro Paese e così è stato. Le fallimentari scelte del governo e soprattutto la fallimentare politica economica hanno fatto sì che ci trovassimo in queste tragiche condizioni. E non possiamo neanche sperare nell’opposizione, perché chiunque è contrario al regime viene incarcerato o esiliato». Il cardinale ha notato come la situazione sia drasticamente precipitata nel corso degli ultimi quattro anni, soprattutto per i bambini. «È davvero penoso vedere i bambini rovistare tra la spazzatura in cerca di cibo». Come ha informato la giornalista Marinellys Tremamunno, presidente di Venezuela La Piccola Venezia, secondo la Caritas nazionale sarebbero almeno il 16,8% i bambini gravemente malnutriti.
In questo teatro tanto drammatico la Chiesa venezuelana cerca, pur con risorse limitatissime, di soddisfare i bisogni della popolazione. «In moltissime parrocchie la Chiesa sfama i venezuelani attraverso le “pentole solidali”. I nostri sacerdoti e le nostre religiose sono davvero degli eroi al fianco dei poveri del Venezuela».
Fanno eco a quelle del Cardinal Urosa le parole di Monsignor Oswaldo Azuaje Pérez, vescovo di Trujillo, diocesi verso il confine con la Colombia. «I miei sacerdoti vivono il Vangelo con spirito missionario e sperimentano le medesime condizioni dei fedeli». Anche nella diocesi di Trujillo le “pentole solidali” offerte dalle parrocchie sono indispensabili per sfamare la popolazione. «In alcune zone la malnutrizione è causa di morte dei bambini», ha affermato il presule che ha inoltre denunciato alcuni attacchi al clero locale. «In queste aree criminalità e narcotraffico sono causa di insicurezza. Pochi giorni fa un sacerdote è stato aggredito».
Preghiera, informazione e sostegno concreto sono le tre necessità della Chiesa venezuelana testimoniate dai due prelati. Nei giorni scorsi una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre si è recata in Venezuela proprio per mettere a punto nuovi aiuti. Negli ultimi anni la Fondazione pontificia ha sostenuto sempre più progetti, rispondendo al consistente aumento delle richieste provenienti dal Paese latinoamericano. «Prima del 2014 realizzavamo interventi in sole 6 diocesi – ha spiegato in conferenza stampa Alessandro Monteduro, direttore ACS – ora ne aiutiamo ben 20. ACS-Italia ha recentemente lanciato una campagna di Intenzioni di Sante Messe per i sacerdoti Venezuelani. Sostenendo loro potremmo contribuire a sfamare il popolo venezuelano!».
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