Nel paese del “no” ci aspetta un “luminoso avvenire”

di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI

L’Italia è in declino. Forse perché siamo in un infinito tunnel. Un declino inesorabile, che tende ad accelerare sino alla completa rottura dello Stato. Ma c’è una grande luce in vista, dicono. A che cosa è dovuta questa catastrofe? Le cause sono molte, ma la principale è quella dovuta alla sostituzione della “politica del lavoro come soddisfazione materiale e morale” a quella del “lavoro come condanna”. Non “andiamo a lavorà”, ma “andiamo a faticà”.

Questo ha fatto sì che i politici non sono stati valutati per le azioni compiute volte ad incrementare il benessere attraverso il lavoro, ma attraverso uno pseudo benessere ricavato da una politica di assistenza-sussistenza. Una delle prove palmari è data dal fatto che il Sud non è mai riuscito a sfruttare i finanziamenti europei per lo sviluppo ed è pieno di “cattedrali nel deserto”. L’Italia dell’ 800 e dei primi de’ 900 si è rivelata ricca di idee sino al dopoguerra. Potremo stabilire una data precisa: sino al ’68 con la salita al potere “della fantasia”. “La fantasia al potere”, frase celebre di chi non ha mai studiato né lavorato e che tenta di distinguersi evitando accuratamente qualsiasi tipo di fatica. Dopo di che l’inizio della fine. Piccolissimo panorama.

Chimica – Abbiamo avuto aziende meravigliose come la Montecatini e la Snia Viscosa ed una eccellenza addirittura culminata in un premio Nobel (Natta), con docenti universitari di prim’ordine (Cannizzaro, Ciamician,Cambi e molti altri), con un corrispondente sviluppo della chimica farmaceutica. Quando i politici hanno scoperto la “grande chimica di base” finanziando aziende quasi esclusivamente per motivi politici si è iniziata una fase di discesa specie nella parte accademica. Per chi vuole approfondire LEGGA QUA.

Agricoltura- E’ di particolare rilievo il “no a prescindere” sulla ricerca nel settore dei prodotti biotech. Non siamo fautori scatenati degli OGM, ma avversari del “no a prescindere”. Credo che sia indiscutibile che l’Italia, per la sua specifica conformazione geografica non possa dedicarsi alla produzione di massa sia nel campo delle coltivazioni che nel campo degli allevamenti. Purtroppo, salvo alcuni settori, come ad esempio la vitivinicoltura , non si sono sviluppate attività di rilievo. Neanche nell’allevamento bestiame, dove, ad eccezione della razza Chianina e Piemontese ci si basa ancora su bestiame di scarso rendimento senza appoggiarsi a validi laboratori di ricerca. Per un piccolo approfondimento LEGGETE QUA.

Energetica- Dopo aver dimostrato la propria eccellenza in campo mondiale nel settore della fisica teorica (Fermi, Amaldi, Pontecorvo, Occhialini e altri) e nel campo dell’ingegneria nucleare, l’Italia ha inopinatamente abbandonato l’intero settore. Per contro non ha provveduto a fare ricerche nel settore delle energie rinnovabili (geotermia a bassa e alta profondità ), tuffandosi a piene mani con scienza e tecnologia altrui nel settore del Fotovoltaico, dove la pura speculazione l’ha fatta da padrona. Risultato di queste azioni: la Padania è l’area più inquinata d’Europa, con il costo più elevato ( e non di poco) del KWh. Perla finale: l’Italia, a differenza di tutti i paesi civili, non ha neanche stilato un piano energetico nazionale.

Computer- In questo settore il comportamento negativo è da manuale. L’Olivetti è stata una delle prime ditte al mondo a creare: i megacalcolatori (ELEA) il primo personal computer (P101), la prima memoria a disco (Mina). Per supportare il settore delle calcolatrici ha sviluppato eccellenti macchine utensili, ottimi processi di metallurgia delle poveri e, infine , è stata maestra nella tecnica del vendere. Caduta nelle mani di notissimi speculatori è stata totalmente demolita, senza sbattere le ciglia come si fa oggi su una azienda (Alitalia) iper-decotta e che non ha mai prodotto nulla se non stipendi e favori.

Arti- Tutte le arti dalla pittura alla scultura, dal dalla musica alla recitazione sono ridotte al solo livello di sopravvivenza. Il cinema riscuote applausi e, sopratutto finanziamenti solo dalla sinistra italiana, mentre nel resto del mondo è quasi ignorato. Perfino i candidati al Nobel non sono minimamente all’altezza dei personaggi del passato. Ragazzi che luminoso avvenire !

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