‘Ndrangheta: gestione canili, arresti. C’è anche direttore servizio veterinario Asp di Reggio Calabria

Gabbie con sporcizia, escrementi, cani di razza malconci e denutriti, carcasse di animali morti, e rifiuti in un caldo soffocante: un vero e proprio lager, quello che si sono trovati davanti gli agenti della Polizia di Roma Capitale, intervenuti l'11 luglio 2017 in un canile a Roma, in zona Boccea. L'intervento è nato a seguito di una segnalazione di Guardie Zoofile, appartenenti ad una associazione; gli agenti hanno scoperto un container e una seconda struttura che conteneva 25 gabbie per animali, per un totale di 300 mq. I 16 cani in vita trovati nelle gabbie, erano tutti in grave stato di sofferenza e di abbandono, privi di acqua e cibo. ANSA/ POLIZIA ROMA CAPITALE +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Una vasta operazione di polizia coordinata dalla Diresione Distrettuale Antimafia della procura di Reggio Calabria ha portato a 11 provvedimenti di custodia cautelare. L’inchiesta, denominata Happy Dog, ha consentito di accertare l’infiltrazione nel settore canino degli interessi di persone ritenute vicine alla cosca Zagari-Fazzalari-Viola della ‘ndrangheta, con conseguente condizionamento degli appalti indetti dal Comune di Taurianova per l’assegnazione dei servizi di custodia e assistenza nei canili privati. Dall’inchiesta sono emerse anche le presunte condotte intimidatorie ed estorsive ai danni di un imprenditore del settore della custodia canina, vessato anche da persone vicine alle cosche di Platì e Sant’Ilario sullo Ionio.
Tra le persone per le quali sono stati disposti gli arresti domiciliari c’è il direttore del servizio veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, Antonino Ammendola.

Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

La vera battaglia è liberarsi da Roma

Articolo successivo

L'Italia salvinista, la nuova fede dopo la mutazione