Martellate sugli zoccoli delle bufale e punture di ipofamina per far scendere piu’ latte: queste sono solo alcune delle immagini che verranno mostrate in esclusiva nella seconda puntata di “Animali come noi”, in onda oggi alle 23.20 su Rai2, dal titolo “Speriamo che sia femmina!” di Giulia Innocenzi. Le immagini raccolte in diversi allevamenti del Lazio che fanno mozzarella di bufala dop sono molto forti: in un allevamento le zampe delle bufale vengono legate alle macchine per evitare che scalcino, e viene messo un sasso sulla macchina di mungitura per fare pressione sulla mammella e ottenere cosi’ piu’ latte. I maltrattamenti sugli animali sono gravissimi: un’allevatrice colpisce lo zoccolo di una bufala con un martello e da’ bastonate di metallo sulle zampe degli animali. In alcuni allevamenti, inoltre, vengono fatte punture di ipofamina per ottenere piu’ latte dalle bufale. L’ipofamina e’ un farmaco che agisce direttamente sull’utero stimolando la lattazione, ma andrebbe somministrato sotto prescrizione veterinaria, anche perche’ puo’ provocare gli aborti. Si indaga anche sulla fine che fanno i maschi delle bufale. Inutili per la produzione del latte e con una carne priva di sbocco commerciale, in alcune zone, come quella del casertano, diversi allevatori li abbandonano nelle campagne o li fanno morire di fame e di sete pur di risparmiare il costo del macello. La Innocenzi trova una carcassa di bufalo nelle campagne di Casal di Principe, e viene immediatamente raggiunta dall’allevatore. Non manchera’ un blitz con le forze dell’ordine e con il parlamentare Paolo Bernini in un allevamento di bufale, gia’ sequestrato in passato per diverse irregolarita’. Alla fine del reportage, Giulia Innocenzi intervistera’ Roberto Battaglia, imprenditore agricolo del casertano e consulente di Eataly per la mozzarella di latte di bufala, sotto scorta da cinque anni per aver denunciato esponenti di spicco del clan Zagaria.