Allentare le restrizioni “mi sembra comprensibile”, ma sulla scuola le nuove regole hanno portato ad una “complessità che è assolutamente ingovernabile e non gestibile. Nella gestione del Covid a scuola siamo ancora a ‘carissimo amico’”. Così in una intervista a La Stampa l’ex coordinatore del Cts e già consulente del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sulla gestione dell’epidemia nelle scuole, Agostino Miozzo. “In tutti gli altri Paesi dell’Ue gli studenti si sottopongono anche a due tamponi a settimana. In Italia invece il tracciamento sembra una sfida insormontabile. Com’è possibile delegare alla famiglia l’onere in termini di tempo e denaro dei tamponi e dell’auto-sorveglianza? È un incubo”, spiega. “La discriminazione in ambito scolastico tra chi è vaccinato e chi non lo è non mi piace. Bisogna evitarla utilizzando un monitoraggio costante attraverso tamponi a tappeto”, conclude Miozzo, per il quale “bisogna certamente comprendere che siamo in emergenza e che nelle scuole quando si uscirà dall’emergenza coronavirus si passerà a un’emergenza sociale che vedrà esplodere la rabbia e la contestazione. Fanno bene i ragazzi a protestare, se avessi 50 anni di meno scenderei in piazza anch’io. Stiamo mettendo una palla di piombo ai loro piedi”.