di SERGIO BIANCHINI – Forse non è un caso che in entrambe le ultime due guerre mondiali l’Italia abbia iniziato con uno schieramento, quello austro-tedesco e terminato con quello opposto, anglo-americano. Questa doppiezza italica è costante e perdura anche oggi. Da un lato si tende a est e dall’altro a ovest. Da un lato è chiara la nostra sintonia con i paesi di Visegrad, con l’Austria e la Baviera e dall’altra invece c’è la sintonia con Francia e Inghilterra.
La Germania subisce come l’Italia ma in modo ancora più nevralgico la linea di frattura tra oriente e occidente.
Approfondendo ulteriormente vediamo che il nord Italia è orientato decisamente con l’est europeo mentre il sud è più “occidentale” ed incline alla politica del prelievo africano.
La sintesi ambigua, biforcuta, è nella formula dell’accoglienza condivisa che consente alle due anime di convivere e di rapportarsi ai diversi schieramenti europei e mondiali con un’ambiguità che è anche duttilità e furbizia.
La soluzione più gratificante per il nordismo sarebbe una secessione di Veneto, Lombardia Emilia Romagna e Marche e la loro adesione a Visegrad. Ma basta formulare l’idea per capire che è pura fantascienza. La linea di frattura però nel profondo esiste. Piemonte e Liguria hanno certamente un orientamento più filofrancese.
La grande stampa ed in generale i grandi media propendono attualmente per l’occidentalismo che era atlantista ma che oggi è in crisi per i voli pindarici di Trump che a sua volta oscilla tra veteroatlantismo e avvicinamento alla Russia.
I nostri mondialisti sono in stato confusionale ed anche nella finalissima dei mondiali di calcio hanno tifato per la Francia con motivazioni che potremmo definire mondial-razziali.
Infatti non nascondono la loro insofferenza per la natura in fin dei conti nazionalista del tifo calcistico. Il Corriere della Sera commenta la vittoria dei francesi nei mondiali di calcio con un titolo inequivoco:” Vince la squadra del mondo” e l’estensore del pezzo, Aldo Cazzullo, prosegue ” non è vero che l’Africa ha vinto il suo primo mondiale. L’ha vinto la Francia che ha saputo assemblare una sorta di squadra del mondo”.
Poveretti. Confondono le proprie illusioni con la realtà. Ma le contraddizioni italiane ed europee restano e non saranno sciolte. La contesa Salvini Conte è la forma attuale del classico andamento della politica estera italiana, caratterizzato da ambiguità, flessibilità, furbizia, del classico e forse inevitabile biforcutismo italiano che perdura.