di ANGELO VALENTINO – Doveva essere un anno bellissimo. Non sappiamo per chi. Per noi non è così. L’economia è a crescita zero, il lavoro non parte. Il decreto dignità di dignitoso dovrebbe avere solo il suo ritiro immediato. La disoccupazione risale dell’1,2% (il mese prima era +0,6%), in Italia ormai non si crea nuovo lavoro. Anzi.
Il governo è in carica dal giungo 2018. Bene, a quella data il tasso di occupazione era il 58,7%, dopo otto mesi è fermo come un gufo sulla spalla al 58,6%. E ci sono anche 200mila occupati in meno. I giovani sono a spasso, passano da una disoccupazione dal 32 al 32,8%, siamo i peggiori in Europa dopo Grecia e appena prima della Spagna. Può bastare? Ma il problema è dare risposte sulla sicurezza. Gli sbarchi e la legittima difesa. Sono le sole priorità. Temi importanti, sia chiaro, ma in economia il governo va a fondo e noi con lui.
Col decreto dignità gli occupati sono scesi di 14mila unità. Per l’Istat qualcosa si muove ma “con una intensità inferiore rispetto alla media del 2018”. A febbraio, certifica la statistica, i disoccupati sono aumentati di 34mila unità.
C’è meno lavoro per tutti. Il quadro è ancora più nero sul fronte dei dipendenti: “44mila in meno in un mese, tra un calo di 33mila unità tra quelli che avevano un contratto a tempo indeterminato, e 11mila in meno tra quelli a termine”, ricorda anche linkiesta (https://www.linkiesta.it/it/article/2019/04/02/dati-lavoro-istat/41641/).
Un quadro torbido che non dà speranze ma che è alimentato da slogan che non generano sviluppo ma consenso in preda alle paure, alle insicurezze. La strada è chiara. Il sovranismo raccoglie potere, non offre soluzioni.