di MARCELLO RICCI –
« Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. »
Il 19 maggio del 1990 ci ritrovammo nello storico pratone di Pontida per celebrare e rinnovare il Giuramento del 1167, non per la lotta contro il Barbarossa, ma per l’Indipendenza della Padania, da Roma padrona e ladrona. I riti contano e i raduni annualmente si sono ripetuti. Lo spirito è lo stesso? Di Padania si parla meno e in modo diverso. L’obbiettivo, da liberi da Roma è diventato conquistare Roma.
L’obbiettivo resta immutato, ma cambia la strategia. La Padania come macroregione indipendente può avere il suo posto in un’Europa delle regioni. Al contrario, come regione d’Italia, può lottare per conquistare la maggioranza parlamentare, per poi trasformare il Paese in stato federale (sino ad oggi rifiutato).
Le strategie politiche, come quelle militari, possono essere molto diverse, anche se tutte hanno sempre come obbiettivo la vittoria. Certamente un parlamento diverso può accettare l’istanza federalista, ma può la Lega da sola su scala nazionale arrivare ad essere maggioranza ? Al momento non dico che è difficile, ma impossibile. Potrebbe rinunciare alla corsa solitaria e cercare alleanze e quali?
Con Berlusconi quello di Mediaset? Comunque non basterebbe. La Meloni, quella di Fratelli d’Italia? Non buttiamola sol comico e dato che di comicità si è parlato escludiamo pure Grillo, dato che è evidente che anche lui guarda all’Italia unita… Conclusione, queste sono strategie che portano in un cul de sac.
L’ altra ipotesi è rifiutare Roma, staccarsi da Roma , lasciare Roma ai romani che pienamente la meritano, i forestali calabresi ai calabrotti e Napoli, vituperio delle genti, a De Magistris.. Meglio spenderei i danè padani per rendere il Lombardo-Veneto sempre più competitivo in un’Europa dei popoli. Anche questa strategia ha i suoi ostacoli, ma tutti superabili.
Per costringere Roma al doloroso distacco esistono molte possibilità. Eccone alcune: trattenere sul territorio le imposte del lombardo-veneto, fermare per un sol giorno i consumi di carburate (le accise sono un prezioso alimento per le casse romane), non comprare tabacchi per una settimana, obbligare il governo romano a rendere noti i debitori insolventi del MPS, rifiutare ogni aiuto ai clandestini, disertare le ricevitorie del lotto e le sale da gioco ed altro.
Strategia attuabile anche se non priva di ostacoli, ma è la sola possibile.
Il meridione non si fida e mai si fiderà della Lega. C’è stata sempre una contrapposizione che non può essere colmata da dichiarazioni d’intenti. Al nord le leggi si rispettano, mentre a Napoli si studia e con successo, come evaderle. Un colloquio in dialetto tra un valtellinese e un campano è come tra un aborigeno australiano e un cinese. Piedi a terra e testa sul collo. Studiare come uscire dal cul de sac dello stivale.
Il Progetto Padano merita rispetto e attenzione e non se ne deve celebrare la fine con i versi di Lorca:
“ Porque le has muerto para siempre
come todos los muertos de la Tierra,
come todos los muertos que se olvidan
ee en un monton de perros apagados..”
Le grandi idee non sono solo sogni, ma per uscire dalla dimensione onirica, devono essere alimentate, nutrite con la fede e mai perdere la speranza di tradurle in realtà.