Von wegen „Siamo in Italia!“Ärzte müssen Deutsch sprechen!
Macchè “siamo in Italia”! I medici devono conoscere il tedesco!
- August 2018Allgemein, Newsletter, SchlagzeilenTobias Innerhofer
„Das Südtiroler Gesundheitswesen bedarf einer grundlegenden Erneuerung – von innen heraus! Zu einem funktionierenden Gesundheitswesen gehören auch Ärzte und Pfleger, die der deutschen Sprache mächtig sind“, sagt Dr. Andreas Tutzer, Landtagskandidat der Süd-Tiroler Freiheit.
Il Dr. Andreas Tutzer, candidato della Süd-Tiroler Freiheit, dice:”Il Sistema Sanitario sudtirolese ha bisogno di un rinnovamento fondamentale fin nel suo interno. Per il funzionamento del Sistema Sanitario è necessario che ci siano medici e personale che conoscano la lingua tedesca!”
Dr. Tutzer, der selbst als Orthopäde und Unfallchrirurg am Landeskrankenhaus Bozen arbeitet, spricht in diesem Zusammenhang von einem „sprachlichen Notstand“, den es zu analysieren, ernstzunehmen und zu lösen gelte.
Il Dr. Tetzer è un ortopedico e chirurgo d’urgenza presso l’ospedale regionale di Bolzano ed evidenzia in questo contesto di una “emergenza linguistica” che è indispensabile analizzare, prendere sul serio e risolvere.
Der Mediziner führt aus: „In Südtirol herrscht ein akuter Ärztemangel – so akut, dass die medizinische Grundversorgung nicht mehr garantiert werden kann. Um schnell und unbürokratisch agieren zu können, hat das Land Südtirol Regeln außer Kraft gesetzt. Konkret geht es um den ethnischen Proporz und um die Zweisprachigkeitspflicht. Italienische Ärzte können überverhältnismäßig angestellt werden, und zudem brauchen sie nicht über einen Zweisprachigkeitsnachweis zu verfügen. Drei Viertel der Bewerber kommen aus Regionen südlich von Rom.“
Il sanitario parla chiaro:”In Sudtirolo si registra una grave crisi di medici – la situazione è così critica che l’assistenza sanitaria non può essere più garantita.- Per poter intervenire sollecitamente e non in maniera burocratica, la Provincia Autonoma ha eliminato alcune regole. In parole chiare si tratta del rispetto della proporzione etnica e del bilinguismo. I medici italiani possono essere assunti assunti in prevalenza assoluta e inoltre non hanno alcun bisogno di un certificato di bilinguismo. Tre quarti dei candidati provengono da zione a sud di Roma”.
Speziell die mangelnden Deutschkenntnisse der Ärzte und Pfleger führt Dr. Tutzer auf folgende Umstände zurück: Derzeit werde von den italienischsprachigen Fachkräften gefordert, Sprachkurse zu belegen und innerhalb von drei Jahren das Niveau A der zweiten Sprache nachzuweisen. Doch da viele Ärzte und Pfleger den Anforderungen nicht gewachsen seien, werde das Niveau der Sprachkurse und demensprechend der Sprachprüfung gesenkt, so dass der Sinn dieses Systems untergraben werde.
Il Dr. Tutzer riporta alla seguente situazione quando parla delle carenze linguistiche dei medici e del restante personale di assitenza: attualmente viene richiesto al personale di lingua italiana di effettuare corsi di lingue e di dimostrare entro tre anni il livello API della seconda lingua. Tuttavia molti medici e altro personale non hanno rispettato gli impegni. Sia il livello dei corsi sia il corrispondente esame di lingue precipitano al punto che questo sistema è da eliminare.
In diesem Zusammenhang macht Dr. Tutzer auf einen Vorfall aufmerksam, der sich unlängst in der Pädiatrie in Brixen zugetragen habe und über den ihm persönlich berichtet worden sei: „Während einer Untersuchung übersetzte die Mutter für ihr Kind die italienischen Anweisungen des Arztes. Der Arzt empörte sich über das Verhalten der Mutter und verwies sie schreiend mit den Worten „qui siamo in Italia!“ aus dem Ambulatorium. Die Mutter wird sich beim zuständigen Primar beschweren.“
In questo contesto il Dr. Tutzer espone un caso, che si è presentato non molto tempo fa nel reparto di pediatria di Bressanone e del quale egli stesso è stato informato:”Durante una visita la mamma traduceva le indicazione in lingua italiana del medico per il proprio bambino. Il sanitario si seccò per il comportamento della mamma e la allontanò dall’ambulatorio con le parole “qui siamo in Italia” . La mamma si lamenterà con il Primario”.
Dr. Tutzer bedauert den Vorfall und verurteilt ihn aufs Schärfste. Er ist überzeugt: „Das Patienten-Arzt-Verhältnis wird entscheidend durch das gegenseitige sprachliche Verständnis beeinflusst.“ Seine Forderung: „Es muss mehr Personal aus dem deutschsprachigen Raum angeworben werden. Dafür müssen die Arbeitsplätze in Südtirol attraktiv gestaltet werden, indem insbesondere die erfolgreichen österreichischen Ausbildungsmodelle hierzulande wieder anerkannt werden.“
Il Dr. Tutzer deplora l’accaduto e lo giudica molto severamente. Egli dice con convinzione:”Il rapporto del medico curante diventa decisivo ed è influenzato dalla comprensione linguistica reciproca”. Questa è la sua richiesta:”Deve essere impiegata una maggiore quota di personale proveniente dall’ambito tedesco. Più precisamente i posti di lavoro in Sudtirolo devono risultare attrattivi, specialmente riconoscendo qui da noi i modelli d’istruzione austriaci che si sono rivelati molto positivi”.