L'indipendentismo scozzese riprende quota: decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Glasgow in una nuova prova di forza con Londra, a ribadire la contrarieta' dei nazionalisti scozzesi, fondamentalmente europeisti, a seguire il resto del Regno Unito nell'avventura della Brexit, alla quale la maggioranza degli scozzesi si oppose nel referendum del 2016. A ridare slancio agli indipendentisti e' stata la mossa politica della 'first minister' Nicola Sturgeon, dello Scottish National Party (Snp), che ha promesso che fara' approvare una legge ad hoc per un secondo referendum indipendentista, dopo la sconfitta nel primo, nel settembre 2014. Referendum, ha detto la leader scozzese, che dovrebbe tenersifra due anni, nel maggio 2021, se la Brexit dovesse andare in porto. La leader scozzese non e' arrivata pero', come aveva fatto negli ultimi anni, a chiedere al Londra l'autorita' necessaria per indirlo. Ma il suo messaggio, per ora, passera' per altri canali democratici: "Quando gli elettori - ha di recente dichiarato - andranno alle urne per le elezioni europee del 23 maggio, il nostro messaggio sara' chiaro e diretto. E, a differenza di quello del Labour, non sara' ambiguo. La Scozia non vuole la Brexit, la Scozia e' per l'Europa". Alla testa della manifestazione, denominata 'All Under One Banner' (Tutti sotto un'unica bandiera), un portabandiera e una'pipe band', una banda di cornamuse e tamburi. Il corteo, con un clima da gita di famiglia, con bambini e cani a seguito, si e'dipanato fra due parchi, Kelvingrove Park e Glasgow Green, all'ombra di migliaia di vessilli azzurri con croce di Sant'Andrea bianca, frammiste a bandiere stellate dell'Ue. Secondo la polizia hanno partecipato almeno 35.000 persone. Il movimento All Under One Bannner si definisce aperto a chiunque desideri l'indipendenza e ha un programma di marce in tutta la Scozia che culminera' in un "evento speciale" il prossimo 5 ottobre.