Manca numero legale, caos su ‘quarantena’ deputati

Per due volte ieri è mancato il numero legale nell’Aula della Camera. Almeno 90 i deputati della maggioranza assenti ‘ingiustificati’. E scoppia il ‘caso’ sui parlamentari non presenti in Aula perche’ in quarantena fiduciaria, dopo che l’ex ministra Beatrice Lorenzin e il sottosegretario Ricardo Merlo sono risultati positivi al Covid-19.

Un doppio incidente per la maggioranza che fa slittare a oggi il voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha illustrato ieri in Parlamento il nuovo decreto e il collegato Dpcm con cui il governo si appresta a prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio del 2021. Uno slittamento a domani che, a cascata con un effetto domino, travolge anche la tabella di marcia dell’esecutivo, gia’ pronto in serata a riunire il Cdm per varare il nuovo provvedimento e ora con alta probabilita’ costretto a rinviare in assenza del pronunciamento di uno dei due rami del Parlamento.

Il Senato, intanto, con 138 voti favorevoli e senza scivoloni dice si’ alla proroga dell’emergenza e all’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto. Esulta il centrodestra per il risultato incassato a Montecitorio: “Non c’e’ nulla da festeggiare” e’ il richiamo in Aula del presidente di turno Ettore Rosato. Ma le opposizioni applaudono per lo sgambetto che ha colpito nel segno. Viste le assenze tra i banchi della maggioranza, infatti, il centrodestra ha fatto di conto e ha deciso di non presentarsi in Aula.

La maggioranza, da sola, non e’ riuscita a garantire il numero legale: 90, da tabulati, le assenze nella prima votazione, 80 nella seconda, dopo che invano erano stati richiamati di tutta fretta alcuni deputati in missione, tra cui ministri e sottosegretari.

I giallorossi, pur riconoscendo la presenza di “un problema politico”, ammettono sia il dem Emanuele Fiano che il pentastellato Davide Crippa (anche se il renziano Roberto Giachetti parla invece di “sciatteria”), lamentano il fatto che i 41 deputati in quarantena fiduciaria (21 del Pd, 14 di M5s, 5 di Iv e 1 di Leu, riferiscono i dem) non vengono considerati in missione e, quindi, risultano essere assenti ‘non giustificati’. Il che non fa abbassare il numero legale. Insomma per la maggioranza si pone la questione, che la Camera deve risolvere – e’ la richiesta – di come valutare i deputati che non possono accedere al palazzo in quanto devono rimanere a casa per 14 giorni essendo stati in contatto con chi risulta essere contagiato.

Ma le opposizioni gridano vittoria e attaccano governo e maggioranza: “Non avete piu’ i numeri, togliete il disturbo”, e’ il refrain, che si accompagna alla richiesta di “cambiare registro. Basta con gli atti di forza senza avere numeri e muscoli, ora dialogate con le opposizioni”, chiedono in coro Lega, FdI e Forza Italia. Le due votazioni andate a vuoto fanno scoppiare la bagarre in Aula e la seduta viene sospesa.

Ma il clima e’ teso: “Non riescono nemmeno a garantire il numero legale. La maggioranza vuole prorogare lo stato di emergenza senza spiegarne le ragioni e senza la presenza di Conte in aula. Che vergogna, non c’e’ alcun rispetto per il Parlamento e per i cittadini”, insorge il capogruppo leghista Riccardo Molinari. E il leader Matteo Salvini rincara la dose: “Maggioranza allo sbando, litigiosa e assente, perfino quando si parla di virus”. Giorgia Meloni parla di “maggioranza in frantumi”.

Per Forza Italia “e’ grave che la maggioranza non sia autosufficiente”, incalza la capogruppo Mariastella Gelmini, che osserva: “Non si puo’ pensare di usare i Dpcm e bypassare il Parlamento, chiedendo allo stesso tempo l’aiuto e la collaborazione dell’opposizione solo per garantire il numero legale. Se vogliamo ristabilire un metodo l’assenza del numero legale da’ una grande opportunita’ alla maggioranza e a Conte: quella di venire in Aula e darci tutte le informazioni necessarie per convincerci sulla proroga dello stato d’emergenza”. Dalla maggioranza il Pd con Emanuele Fiano non nasconde il problema e valuta meritevole di ascolto “la questione politica che pone” l’opposizione. Tuttavia, “non si puo’ far finta di non vedere il problema sanitario che sta inficiando i lavori di questa istituzione”.

Il nocciolo della questione riguarda gli assenti ‘forzati’ per il rispetto delle disposizioni sanitarie, a partire dall’autoisolamento precauzionale. “E’ francamente incredibile e sconcertante che non si siano de-computati dal quorum del numero legale i deputati che sono costretti all’auto isolamento fiduciario per ragioni sanitarie connesse a Covid”, afferma Piero Fassino, uno dei 41 deputati in quarantena fiduciaria. “Tutte queste cose erano state previste, in Italia come in molti altri Parlamenti nazionali ed in quello europeo” e, denuncia il dem Stefano Ceccanti, “solo qui ha vinto per ora il negazionismo istituzionale”. Il deputato Pd, che ha proposto una modifica del regolamento per consentire la presenza e il voto a distanza alla Camera, osserva che “in nome del conservatorismo sugli strumenti si tradisce l’equilibrio dei poteri”.

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