Mafia 2/ Cosa nostra sta unendo l’Italia, la globalizzazione del male uniforma il Nord al Sud

MAFIAdi STEFANIA PIAZZO – Il  collega e storico, Romano Bracalini, con metodo scientifico, citando le fonti, ci spiega come la mafia non sia un fatto occasionale bensì sia un lato oscuro e potente della cultura di potere del Mezzogiorno. E’ vero. Ma la globalizzazione in questi decenni ha sparigliato i confini e anche le classificazioni. Se non esiste sinistra e neanche destra, concetti superati dal dualismo vero tra centralismo e libertà, siamo ancora convinti si possa parlare di una netta separazione culturale nella gestione del potere, dal familismo agli appalti, tra Nord e Sud?

Mafia, Camorra e soprattutto ‘Ndrangheta sguazzano al Nord tra gli appalti, le grandi opere, le elezioni, la giustizia. I soldi comprano tutto. Expo è un esempio lampante. Numerosi imprenditori del Nord si sono fatti corrompere. Già nel gennaio 2015, si leggeva che la presenza della mafia nel Nord Italia deve «essere ormai letta in termini non già di mera infiltrazione, quanto piuttosto di interazione-occupazione». Ad affermarlo era il presidente della Corte d’appello di Milano, Giovanni Canzio, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. La mafia, più esplicitamente avrebbe illustrato, ha preso il Nord, l’ha occupata. Ma se lo ha preso è perché se lo è comperato. Dunque, ha trovato spazio in una società che non ha più anticorpi della legalità, in cui vige la legge che sovrana regna nel Paese: l’impunità. Non c’è solo Roma Capitale. I corrotti sono la classe dirigente del Nord.

Si leggeva di recente sul sito di Libera: “Il nostro Settentrione assomiglia sempre più al profondo Sud degli Anni 80. Eppure ci sono ancora molti esponenti della politica e della società civile che negano l’esistenza della grande criminalità organizzata. Per i magistrati ormai non si deve più parlare di infiltrazione ma di interazione-occupazione. Una presenza capillare che riguarda ogni regione e provincia, fino al singolo municipio”.

Ce lo siamo già dimenticato il video di affiliazione, il primo che attesta come sia la liturgia per entrare dentro l’organizzazione criminale? Fu registrato dai carabinieri in un paesotto della Brianza. Non a Catanzaro. E solo un anno fa scrivevamo questo: http://www.lindipendenzanuova.com/como-e-lecco-altri-arresti-ndrangheta/. Ovvero 40 arresti tra Como  e Lecco per ‘ndrangheta.

Utile una rilettura di una fotografia del fenomeno effettuata non secoli fa da Repubblica. Un ripasso. Per non dimenticare che la soglia dell’attenzione è bassa e che la cultura della corruzione che abbraccia tante e troppe fasce di professionisti del Nord, unisce l’Italia, realizzando quello che i Savoia non riuscirono a compiere.

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2015/03/02/news/mafia_al_nord_la_verit_negata-102063713/?ref=HREC1-1

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