di SERGIO BIANCHINI – Il titolo de il Giornale dell’altro giorno mi ha lasciato sbalordito, “Macron fa il furbo e ci molla gli immigrati”.
Segue un editoriale del direttore Sallusti che, quasi schizofrenicamente, da un lato chiede al nostro governo di fare come Macron e dall’altro denigra la chiusura di Francia e Spagna nei confronti dei ”disperati”.
Mi aspettavo una lode assoluta a Macron e lo svergognamento aperto per tutti coloro che da anni vanno dicendo che è l’europeismo ad obbligarci ai salvataggi ed all’accoglienza. Invece Macron dice le cose che sanno tutti e che però fino a ieri tutti gli “intellettuali” dell’europeismo mondialista nascondevano. Cioè che i trattati europei ci impegnano solo ad accogliere i perseguitati veri che sono meno del 20% dei nostri PRELEVATI. Al contrario è proprio l’Italia che da anni cerca di imporre all’Europa intera il concetto di libero accesso ai migranti ECONOMICI cioè ai giovanottoni di 20 anni che vanno mantenuti e passano il tempo ad elemosinare davanti a tutti i centri commerciali.
E’ quindi proprio la parte dominante dello stato Italiano che agisce per forzare l’ordinamento Europeo facendo dei falsi salvataggi – veri prelievi africani la leva della forzatura dello scudo minimo europeo.
Ciò anche al prezzo di alimentare un gravissimo scontro dentro l’Europa stessa già mostrato dalle resistenze dei paesi dell’est e oggi anche dei due principali paesi mediterranei.
C’è anche nello stato Italiano una parte piccola che cerca di opporsi applicando i pur vigenti principi legali e giuridici. L’inchiesta siciliana sulle ONG lo svela chiaramente. Ma invano. La magistratura e i massimi vertici dello stato che la controllano, sono ancora per il prelievo e la forzata africanizzazione dell’Europa.
L’opposizione si esprime in modo ambiguo come dimostra l’editoriale di Sallusti che critica Macron e chiede di imitarlo, ma anche la gran sacerdotessa Milena Gabanelli, ex candidata dei cinque stelle alla presidenza della repubblica, chiede alle ONG di continuare i prelievi e di portare i “salvati” in Francia e Spagna per forzare quelle frontiere.
Quindi si può tranquillamente dire che quasi tutta la classe dirigente italiana preferisce mettersi in conflitto con l’Europa pur di giocare un ruolo protagonista sia sulla scena mondiale che nel teatro africano dove lo scontro con la Francia è evidente.
L’Italia, con uno storico misto di superbia e di complesso di inferiorità, non si sente per niente Europea ed ha ancora fiducia nell’alleanza col mondialismo Americano che la investì del ruolo di garante del mediterraneo nominando Renzi, con la benedizione diretta di Obama, padrone del MARE NOSTRUM.
Il muscolarismo grintoso, minaccioso e teatralmente ridicolo del ministro Minniti è una perfetta rappresentazione del duromollismo italico che vive solo approfittando di un uso furbesco delle tensioni internazionali secondo il vecchio motto napoletano ”chiagni e fotti”.
Solo che questa volta l’america è in declino nel mondo e legare totalmente ad essa il nostro futuro ci mette in una prospettiva perdente. Aspettiamoci quindi turbolenze e rivolgimenti anche improvvisi della situazione che si sviluppa all’interno del grandioso scontro geopolitico tra predominio mondiale USA e crescita incomprimibile dell’ASIA.