Ma secondo i vertici della Lega i militanti sono orgogliosi di essere lombardi, veneti o italiani?

di RODOLFO PIVAITALIA

Quando chiedi ad un cittadino di questo stato se è orgoglioso di essere italiano è possibile che ti risponda, con un sorriso sulle labbra e guardandoti negli occhi: “Sì, sono orgoglioso”.

Tutto cambia quando gli chiedi le motivazioni del suo essere orgoglioso perché, a quel punto, il suo sorriso si spegne, lo sguardo diventa opaco e capisci che sta annaspando nelle parti recondite della sua memoria per raccattare qualcosa che gli hanno insegnato alle scuole elementari circa il quanto è bello essere italiano e quale emozione determina lo sventolio del tricolore.

Normalmente la prima motivazione è, rammentando le quattro balle sul risorgimento che gli hanno insegnato e che lui a fatica ricorda: “Tanti hanno sacrificato la loro vita per costruire l’Italia” (facendo ovviamente riferimento a rimembranze della retorica patriottica).

Quando gli fai notare che:

sono molti di più coloro che hanno perso la vita per opporsi all’aggressione del Regno di Sardegna e Piemonte, in combutta con Gran Bretagna, Francia e massoneria, verso gli “Stati Sovrani” che occupavano il territorio dell’attuale stato italiano;

l’unità d’Italia è stata fatta senza il consenso delle popolazioni che abitavano gli stati preunitari, cosa questa che dovrebbe, quantomeno, fare rabbrividire chi è convinto di credere nei “principi della democrazia”;

– dal 1860 è esploso il fenomeno della emigrazione di massa del proletariato, diventato italiano, verso altri paesi, a causa delle pessime condizioni economiche e sociali generatesi dall’unificazione;

la conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dell’esercito savoiardo, con l’aiuto del Massone Garibaldi, è avvenuto con il supporto determinante della mafia e della camorra che hanno piazzato i loro uomini nelle istituzioni e nei centri di potere come contropartita dell’aiuto fornito. Quindi la conquista del regno dei Borboni ha aperto la strada della penisola alle organizzazioni criminali.

e se poi gli ricordi che:

–  un terzo dell’esercito del Feldmaresciallo Radetsky (magari rammentandogli chi era questo personaggio) era costituito da soldati originari della Lombardia, del Veneto, del Friuli e del Trentino che si sentivano sudditi dell’Impero Austro Ungarico e che non erano interessati ad “essere liberati” dall’esercito savoiardo per cui, a fronte di poche centinaia di “patrioti risorgimentali”, vi erano diverse migliaia di soldati imperiali che preferivano rimanere cittadini dell’Impero Asburgico;

 il primo campo di concentramento e di sterminio nel territorio dello stato italiano, antesignano dei campi di concentramento della seconda guerra mondiale, fu il Forte di Fenestrelle, in Piemonte, dove furono internati e fatti morire di stenti circa 25000 soldati dell’esercito borbonico;

– dal 1860 al 1870 venne messa in atto, da parte dell’esercito italo piemontese, una feroce repressione nel mezzogiorno della penisola per stroncare la ribellione popolare verso una occupazione non voluta con migliaia di morti e con sistemi di sterminio: vedi Pontelandolfo, Casalduni ecc. a confronto dei quali i soldati tedeschi, a Marzabotto,  possono essere considerati dei dilettanti.

Normalmente l’interlocutore strabuzza gli occhi, si schiarisce la voce e, non avendo elementi di conoscenza per controbattere, imbocca allora un’altra strada e motiva il suo orgoglio di essere italiano magari dicendo che lo è perché l’italia è la culla dell’arte, della pittura, della scultura e che gli artisti italiani sono noti in tutto il mondo.

allora gli ricordi che:

– l’enorme quantità di opere d’arte sono state prodotte in periodi storici antecedenti all’unità d’Italia quando cioè gli artisti erano cittadini di stati ben distinti sulla penisola ed usavano una lingua diversa da quella italiana e l’italia era ancora una entità geografica da inventare.

A questo punto l’interlocutore annaspa e, o cerca di cambiare discorso, oppure, sempre sfrugugliando in lontani ricordi delle scuole elementari sui quali però si sono depositati anni di ricordi dei campionati di calcio, del Grande Fratello, dei festival di sanremo ed altre informazioni “culturali” similari, ti tira in ballo la grandezza dell’impero romano che ha portato la civiltà nel mondo.

allora gli ricordi che:

– i romani sono andati in casa di altri popoli senza chiedergli il permesso e che questi popoli non erano assolutamente interessati ad acquisire la civiltà romana e che, quando si opponevano, venivano massacrati, ridotti in schiavitù ed utilizzati per divertire la plebaglia romana nei giochi cruenti al colosseo. Le vestigia monumentali di roma, tanto ammirate dai turisti, sono il risultato delle rapine compiute, nei secoli, da questi portatori di civiltà, i romani, e grondano del sangue di milioni di uomini e donne massacrati dalle prodi legioni di Roma.

A questo punto, l’interlocutore rimane muto o ti dice genericamente: “le cose non stanno proprio così….” e chiude il confronto che poi è, in realtà, una fuga dalla verità e… dalla sua ignoranza.

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